venerdì 16 ottobre 2015
Le guardie hanno freddato un agfhano, che in gruppo con altri tentava di passare il confine con la Turchia. Gli agenti: «Sparato in aria».
Eurotunnel, nuova vittima
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Un migrante afgano è stato ucciso dalle guardie di frontiera bulgare ieri sera mentre tentava di entrare illegalmente dalla Turchia. L'ha annunciato il ministero dell'Interno bulgaro. Si tratta del primo caso conosciuto di sparatoria mortale delle forze dell'ordine con obiettivo un migrante il quale cerchi di entrare in Europa. La vittima faceva parte di un gruppo di 54 intercettato alle 21 da una pattuglia sulla strada presso la città di Sredets, sudest del paese, nelle vicinanze della frontiera bulgaro-turca, ha annunciato Georgi Kostov, alto responsabile del ministero dell'Interno. I migranti "non hanno obbedito" all'ordine di fermarsi alla pattuglia della polizia, ha precisato il funzionario. "Nessun migrante - ha detto ancora - era armato, ma comunque hanno fatto resistenza". La pattuglia, secondo le deposizioni delle guardie bulgare, avrebbe sparato in aria senza intenzione di ferire, ma uno dei migranti sarebbe stato colpito dalla ricaduta di un proiettile e poi è morto mentre lo trasportavano all'ospedale. Ci sarebbe stata una pistola, oltre a due cellulari, nello zaino del migrante afghano ucciso dalla polizia bulgara. Lo ha detto in una conferenza stampa stamane il segretario generale del ministero dell'Interno bulgaro Gheorghi Kostov. Il portavoce dell'Alto commissario Onu per i rifugiati (Unhcr) in Bulgaria, Boris Cheshirkov, ha qualificato l'incidente come "estremamente deprecabile". Ha inoltre condannato la politica di respingimenti attraverso barriere poliziesche dei migranti.Il presidente bulgaro Rosen Plevneliev  si è detto "profondamente dispiaciuto" per l'uccisione di un migrante afgano causata dai colpi sparati da una guardia di frontiera. Plevneliev ha anche chiesto all'Unione europea una "azione rapida" per far fronte alla crisi dei rifugiati. "Questo momento tragico mi dà l'opportunità per chiedere misure comuni urgenti dall'Europa per affrontare le radici della crisi", ha affermato Plevneliev. Il primo ministro Boiko Borisov, dal canto suo, ha lasciato ieri sera d'urgenza il summit di Bruxelles sulle migrazioni. Il presidente del Consiglio europeo Donal Tusk ha dichiarato di essere stato informato dell'incidente da Borisov prima della sua partenza.
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