lunedì 22 aprile 2019
Secondo i media, con 8.737 morti violente, la cifra assoluta ha superato dell'8,9% quella dello stesso periodo dello scorso anno
Tra le vittime anche molti gionalisti

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Il primo trimestre del 2019 è stato il più violento nella storia del Messico con 8.737 morti violente, una cifra che ha superato dell'8,9% quella dello stesso periodo dello scorso anno. Lo riferisce il quotidiano “El Universal” di Città del Messico, sottolineando che tra le vittime cresce anche il numero di giornalisti assassinati. Dati ufficiali pubblicati durante il fine settimana dal Segretariato esecutivo del Sistema nazionale di Sicurezza pubblica precisano che gennaio e marzo hanno registrato ognuno 2.931 morti violente, mentre febbraio ne ha avute 2.875.
Già nel 2018 i 7.958 omicidi del primo trimestre avevano costituito un primato storico, da quando nel 1977 il Segretariato ha cominciato a preparare queste statistiche. Lo Stato messicano più violento nel periodo gennaio-marzo 2019 è stato Guanajuato (947 morti), seguito dallo Stato di Messico (769), dalla Baja California (747) e da Jalisco (720). In Guanajuato, il "cartello" di narcotrafficanti di Santa Rosa de Lima, che per due volte ha minacciato il presidente messicano Andrés Manuel Lopez Obrador, mantiene una violenta disputa con il 'cartellò Jalisco Nueva Generacion per il controllo del traffico di droga, del commercio di carburante rubato, dei sequestri e delle estorsioni.

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