venerdì 29 luglio 2022
Felipe Vélez Jiménez della diocesi di Chilpancingo-Chilapa era al volante della sua auto, a Chilapa, diretto a Chilpancingo quando è stato ferito. Sembra sia fuori pericolo
Felipe Vélez Jiménez, sacerdote della diocesi di Chilpancingo-Chilapa (Stato del Guerrero) in Messico, ferito a colpi di arma da fuoco mentre era al volante della sua auto

Felipe Vélez Jiménez, sacerdote della diocesi di Chilpancingo-Chilapa (Stato del Guerrero) in Messico, ferito a colpi di arma da fuoco mentre era al volante della sua auto - Twitter / @chilapensis

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Ancora violenza contro un sacerdote in Messico, fortunatamente con esito non mortale. Giovedì Felipe Vélez Jiménez, sacerdote della diocesi di Chilpancingo-Chilapa (Stato del Guerrero), mentre era al volante della sua auto, a Chilapa, diretto a Chilpancingo, è stato attaccato con colpi d’arma da fuoco, riportando ferite al volto (precisamente allo zigomo destro).

Le prime ricostruzioni ipotizzano si tratti di un attentato. Ricoverato in ospedale, il sacerdote, secondo quanto riporta il Centro cattolico multimediale, che cura un vero e proprio osservatorio sulla violenza contro i sacerdoti, si trova con un quadro clinico delicato, ma non è in pericolo di vita.

Sulla vicenda è intervenuta con una nota la Conferenza episcopale messicana, la quale “deplora” l’attacco al sacerdote, ringrazia i medici che sono intervenuti e “condanna questi terribili eventi violenti che viviamo in Messico. Chiediamo a Dio di concederci la pace che desideriamo e preghiamo per la conversione dei criminali che causano tanto dolore alla società”.

Va ricordato che in Messico anche i sacerdoti e hanno pagato e pagano un prezzo altissimo, con una trentina di morti a partire dal 2012, secondo i dati del Centro católico multimedial. L’uccisione, poi, è la punta d’iceberg di un contesto di attacchi, minacce, intimidazioni, assalti e profanazioni alle chiese. A spiegare meglio la situazione era stato lo stesso direttore del Centro católico multimedial, padre Omar Sotelo in un'intervista al Sir poche settimane fa. “La violenza in Messico è generalizzata e la Chiesa è dentro questo contesto. A essere colpita, oltre alle persone, è però un’istituzione che ha un fondamentale ruolo sociale, la parrocchia stabilizza la comunità. Di conseguenza, l’omicidio di un sacerdote, destabilizza la società, lancia un messaggio forte di intimidazione. Si crea una narco-cultura del terrore”.



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