lunedì 10 agosto 2015
Si annuncia durissima la battaglia legale tra Italia e India per i marò Girone e Latorre. Il caso approda al Tribunale internazionale sul diritto del mare di Amburgo. "l'India mostra di disprezzare il giusto processo" dice l'ambasciatore al'Aja Azzarello
COMMENTA E CONDIVIDI

​ll caso dei due fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati dell'omicidio di due pescatori del Kerala durante un'attività antipirateria a bordo del mercantile Enrica Lexie, approda oggi per la prima volta in un'aula di giustizia internazionale. Ad Amburgo avrà luogo la prima udienza del Tribunale internazionale del diritto del mare (Itlos), dopo la richiesta dell'Italia di apertura di un procedimento di arbitrato internazionale. La discussione proseguirà anche domani.

L'Italia chiede che Salvatore Girone possa rientarre in Italia, che Massimiliano Latorre - attualmente in convalescenza a casa dopo il malore accusato in India - possa restarvi per tutto il tempo del procedimento arbitrale, che l'India cessi di esercitare qualunque tipo di giurisdizione sul caso, risalente ormai al febbraio del 2012. Il governo italiano punta su Sir Daniel Betlehem, capo del team legale internazionale, già direttore del Servizio affari giuridici del ministero degli Esteri britannico (2006-2011) e da molti anni membro del Comitato consultivo del "British Institute of International and Comparative Law". Avvocato e titolare di un prestigioso studio legale internazionale, Betlehem ha partecipato a decine di procedimenti presso Corti arbitrali in contenziosi tra Stati. Il legale è alla guida di un team qualificato e ben rodato, che è stato formato oltre un anno fa, composto da avvocati, professori di diritto internazionale, esperti della Farnesina e della Avvocatura dello Stato a tutela degli interessi della Repubblica italiana. La fase di costituzione della Corte arbitrale dovrà avvenire entro il 26 agosto. In seguito dovrà definire le proprie regole procedurali e la propria sede. Agente del governo italiano presso la Corte arbitrale e presso il Tribunale è stato nominato Francesco Azzarello, ambasciatore d'Italia a L'Aia.

Salvatore Girone è "ostaggio" dell'India mentre Massimiliano Latorre è "a rischio, se fosse costretto a tornarvi". E' quanto si legge nelle 'Richieste di misure provvisorie' avanzate dall'Italia al Tribunale di Amburgo e pubblicate sul sito dello stesso Itlos. Secondo la memoria difensiva presentata dal governo italiano nel ricorso, Delhi "viola i diritti fondamentali" dei due marò e dell'Italia. "Gli ultimi rapporti medici sullo stato di salute del sergente Latorre - si legge ancora nel documento - evocano rischi che potrebbero verificarsi se fosse costretto a tornare in India". Rischi che riguarderebbero "la sua sicurezza e la sua vita". "In mancanza di un capo d'accusa, le restrizioni alla libertà dei due fucilieri e la loro durata sono arbitrarie e ingiustificabili - prosegue la memoria presentata dal governo italiano - con conseguenze irreparabili per la loro salute e il loro benessere". Inoltre, "ogni attentato ai diritti, alla salute e al benessere dei fucilieri di marina minaccia direttamente i diritti dell'Italia".

Ancora più duro l'ambasciatore Azzarello, che attacca direttamente il governo di Delhi: "I Marò - ha detto nell'aula del tribunale di Amburgo - non sono ancora stati incriminati di alcun reato". Ma l'India dimostra di "disprezzare il giusto processo" ritenendoli già colpevoli, con "un atteggiamento che esemplifica al meglio l'impasse in cui oggi ci troviamo".

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: