giovedì 2 luglio 2020
La "soddisfazione" di Mattarella. L'arbitrato internazionale ha riconosciuto "l'immunità" dei Fucilieri Latorre e Girone in relazione ai fatti accaduti nel 2012. Marcianò: gioia e fiducia
Massimiliano Latorre, a destra, e Salvatore Girone in una foto del 2012

Massimiliano Latorre, a destra, e Salvatore Girone in una foto del 2012 - Ansa

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Il Tribunale arbitrale internazionale sul caso dei marò ha dato ragione all'Italia. I giudici hanno riconosciuto "l'immunità" dei Fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone in relazione ai fatti accaduti il 15 febbraio 2012 e all'India viene pertanto precluso l'esercizio della propria giurisdizione nei loro confronti. Il Tribunale ha riconosciuto che i militari erano funzionari dello Stato italiano, impegnati nell'esercizio delle loro funzioni. Lo rende noto la Farnesina. La giurisdizione del caso Lexie è dunque dell'Italia.

Secondo il Tribunale arbitrale sul caso dei marò, "l'Italia ha violato la libertà di navigazione e dovrà pertanto compensare l'India per la perdita di vite umane, i danni fisici, il danno materiale all'imbarcazione e il danno morale sofferto dal comandante e altri membri dell'equipaggio del peschereccio indiano Saint Anthony", a bordo del quale morirono i due pescatori del Kerala. "Al riguardo, il Tribunale ha invitato le due Parti a raggiungere un accordo attraverso contatti diretti".

A quanto si apprende da fonti del Quirinale, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso "soddisfazione" per la decisione del Tribunale arbitrale internazionale e "ringraziamento" alla Farnesina per l'impegno profuso nella gestione della complessa vicenda.

"Non abbiamo mai smesso di seguire questo caso, ma voglio ringraziare anche chi mi ha preceduto per la costanza e la determinazione impiegate su questa vicenda" scrive il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. "L'Italia naturalmente rispetterà quanto stabilito dal Tribunale arbitrale, con spirito di collaborazione. Oggi si mette un punto definitivo a una lunga agonia. Un abbraccio ai nostri due marò e alle loro famiglie".

Sulla vicenda dei marò il premier Giuseppe Conte, interpellato dai cronisti, ha detto che "è stata riconosciuta giurisdizione all'Italia. Mi sembra una buona notizia".

Marcianò: «Gioia per la decisione, fiducia nella giustizia italiana»

L'Ordinario militare per l'Italia, il vescovo Santo Marcianò, con l'agenzia Adnkronos commenta: "E' per me motivo di gioia apprendere della decisione del Tribunale dell'Aja, secondo cui il processo ai due fucilieri di Marina - Massimiliano Latorre e Salvatore Girone - viene assegnato all'Italia, Paese a servizio del quale essi operano con competenza e dedizione".

"In questi anni ho sempre seguito, con interesse e apprensione - aggiunge -, la non facile vicenda giudiziaria le cui diverse tappe hanno richiesto ai nostri due militari grande forza d'animo e pazienza, e alle autorità italiane tenacia, trasparenza e senso della giustizia".

Esprimendo "rispettosa fiducia nella giustizia italiana", Marcianò rinnova "tutta la vicinanza di pastore a Massimiliano e Salvatore, ai quali - aggiunge - mi lega un sincero rapporto di stima e affetto rafforzato da tante occasioni di incontro, mentre auguro un lavoro sereno, proficuo e fecondo di verità a coloro che saranno impegnati in questo importante processo, che accompagnerò con la preghiera".

Il 15 giugno 2019 l'Ordinario militare ha celebrato la messa per le nozze di Latorre, con la benedizione apostolica del Papa.

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