sabato 12 marzo 2022
L’imprenditore veneziano era stato incarcerato a Khartoum lo scorso anno per una diatriba commerciale
Atterrato Marco Zennaro, l’imprenditore veneto liberato in Sudan
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Marco Zennaro, l'imprenditore veneziano bloccato in Sudan per quasi un anno, trattenuto in stato di detenzione, è rientrato in Italia. L'uomo è appena giunto all'aeroporto di Fiumicino con un volo di linea della compagnia aerea Turkish Airlines, proveniente da Istanbul. A seguito della rimozione del divieto di espatrio deciso nei giorni scorsi dalle autorità sudanesi, dopo il superamento dell'imprevisto rinvio dei voli per il rientro, Marco Zennaro è sbarcato a Fiumicino con un volo da Khartoum che ha effettuato scalo a Istanbul.

Il connazionale, ospitato a partire dal 15 agosto scorso nella foresteria dell'Ambasciata a Khartoum, è accompagnato dal direttore generale per gli Italiani all'estero della Farnesina Luigi Maria Vignali che, su indicazione del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, si è recato nuovamente a Khartoum in questi giorni per seguire personalmente gli sviluppi finali della delicata controversia processuale.

"Confermo la partenza di Marco dal Sudan", aveva riferito il papà Cristiano. "Dopo 361 giorni finalmente l’incubo è finito – ha detto – Ringrazio mio figlio per essere sopravvissuto a quei 75 terribili e infernali giorni di detenzione. Ringrazio la famiglia per aver trovato in tempi brevi le risorse finanziarie per far cessare la detenzione".

Zennaro esprime un ringraziamento anche nei confronti dei dipendenti dell’azienda "per aver portato avanti l’attività con grande senso di responsabilità pur in assenza del loro titolare. Il mio pensiero – ha aggiunto – va a quelle 50mila persone che hanno fatto sentire a Marco con manifestazioni sempre pacifiche l’affetto della comunità veneziana".

Riguardo alla Farnesina aveva sottolineato: "Devo purtroppo denunciare il totale fallimento dell’istituzione italiana che incomprensibilmente non ha voluto risolvere un palese sequestro di persona a scopo di estorsione. Mi auguro che la Farnesina abbia il pudore di non rilasciare retorici comunicati perché se Marco è uscito da quell’inferno lo deve solo ed esclusivamente a sé stesso". E al denaro raccolto da Unioncamere Veneto per pagare la cifra richiesta dal tribunale sudanese.

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