venerdì 17 marzo 2017
Misure di sicurezza eccezionali per l'evento sportivo che si ripete ogni anno. Tensioni con gli ebrei ultraortodossi, che hanno cercato di ostacolare la corsa per protestare contro l'obbligo di leva.
Il mondo corre a Gerusalemme: 30mila atleti da 60 Paesi per la maratona
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La città blindata

Israeliani e arabi, ebrei e musulmani e cristiani, tutti di corsa, nella stessa direzione. Trentamila atleti da 60 Paesi hanno partecipato alla Maratona di Gerusalemme, evento sportivo che si ripete ogni anno nella Citta Santa.

La polizia israeliana ha predisposto ingenti misure di sicurezza, volte soprattutto a contenere una manifestazione degli ebrei ultraortodossi: un influente rabbino aveva chiesto che venisse ostacolata la corsa per protestare contro l'arresto di un suo discepolo renitente alla leva (sin dalla fondazione dello Stato ebraico, gli ultraortodossi sono stati esentati dal servizio militare, ma nel 2014 la Knesset, il Parlamento israeliano, tra molte contestazioni, ha approvato una legge che lo rende obbligatorio anche per loro, con misurate eccezioni).

Le autorità hanno bloccato preventivamente decine di ultraortodossi e tre autobus che cercavano di raggiungere la città. Il sindaco di Gerusalemme, Nir Barkat, ha precisato che sono arrivati complessivamente 3.500 stranieri, una cifra superiore a quella di anni passati Ha vinto il keniano Shadrack Kipkogey. Decimo l'italiano Giorgio Calcaterra, tre volte campione del mondo nella 100 chilometri.

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