lunedì 2 settembre 2013
​"Restano critiche ed in certi momenti diventano instabili" le condizioni di Nelson Mandela, 95 anni, che domenica è stato dimesso dall'ospedale ed è ritornato a casa a Johannesburg dopo quasi tre mesi di ricovero per un'infezione polmonare.
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"Restano critiche ed in certi momenti diventano instabili" le condizioni di Nelson Mandela, che domenica è stato dimesso dall'ospedale ed è ritornato a casa a Johannesburg dopo quasi tre mesi dal ricovero per un'infezione polmonare. Una decisione, presa dai medici, che ha esaudito il desiderio della famiglia che il 95enne padre nobile del Sudafrica democratico possa essere curato - o finire i suoi giorni - tra le mura domestiche e non in un'anonima struttura. L'odierno bollettino sulla salute di Mandela, emesso in un comunicato della presidenza Zuma, non ha registrato miglioramenti rispetto a quello diffuso cinque giorni fa. Inoltre, ieri, la stessa presidenza aveva seccamente smentito le notizie che l'eroe della lotta anti-apartheid fosse in grado di tornare a casa sua, liquidandole come "voci".Oggi, comunque, è stato reso noto che le dimissioni dall'ospedale sono state possibili perché "i medici ritengono" che Mandela "potrà essere curato con la stessa attenzione anche a casa, in terapia intensiva, come in clinica". Così un'ambulanza, scortata dalla polizia, ha varcato intorno alle nove i cancelli della sua abitazione di Johannesburg, nella pace del quartiere di Houghton pieno di verde, dove Madiba sarà assistito con le stesse attrezzature e lo stesso personale infermieristico della struttura privata di Pretoria dove era ricoverato dallo scorso 8 giugno, per complicazioni legate ad un'infezione polmonare - per cui aveva rischiato di morire - ritenuta il lascito della tubercolosi contratta durante i suoi 27 anni di prigionia.Quest'ultima degenza di Mandela è stata la più lunga da quando il Nobel per la Pace è tornato in libertà nel 1990. L'ospedale di Pretoria ha ricevuto costantemente messaggi di auguri da tutto il mondo mentre davanti ai cancelli la gente ha continuato a lasciare disegni, lettere e poster indirizzati a Madiba e mazzi di fiori. Il 18 luglio scorso, tra i primi a fargli gli auguri di buon compleanno è stato il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, insieme alla First Lady Michelle. Oggi però un ex capo di Stato americano, George Bush senior, è incappato in una infelicissima gaffe. Il suo ufficio, dopo la notizia delle dimissioni dall'ospedale, ha diffuso per errore un comunicato di condoglianze per la morte del primo presidente nero del Sudafrica. Che al contrario, invece, continua a resistere, nonostante sia già finito in ospedale altre quattro volte soltanto l'anno scorso. I più ottimisti hanno notato, inoltre, che i medici hanno ritenuto Mandela in grado di affrontare un trasferimento non breve di 55 km dall'ospedale a casa propria. Tanto che uno dei nipoti, Mandla, ha parlato di "giorno da festeggiare per noi, perché finalmente è tornato a casa". Mandela vorrebbe terminare i suoi giorni nel suo villaggio d'infanzia a Qunu, nel sud del Paese, che però si trova a novecento chilometri dai migliori ospedali. Una possibilità quindi molto remota, ma non è detto che Madiba non ci speri ancora.
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