sabato 26 gennaio 2013
​Le truppe francesi e maliane hanno prima preso il controllo dell'aeroporto della strategica città del Mali, poi dopo fitti scontri con gli islamici sono entrati in città. Per la Francia, con Francois Hollande che ha incassato il sostegno di Barack Obama, un nuovo passo avanti.
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​Gao è stata liberata. Le truppe francesi e maliane hanno prima preso il controllo dell'aeroporto della strategica città del Mali, poi dopo fitti scontri con gli islamici sono entrati in città. Per la Francia, con Francois Hollande che ha incassato il sostegno di Barack Obama, un nuovo passo avanti ma il sollievo arriva soprattutto dal contingente africano che sta cominciando ad arrivare in zona per dare, in prospettiva, il cambio ai francesi.Il capoluogo del nord-est è tornato sotto controllo, e Sadou Diallo, sindaco di Gao fuggito a Bamako, "ha potuto fare rientro nella sua città", ha fatto sapere il ministero della Difesa a Parigi. Jean-Yves Le Drian, il ministro della Difesa, aveva annunciato nel primo pomeriggio che "la zona dell'aeroporto e del ponte di Gao" era tornata sotto controllo, ma che "restava viva la tensione" nella città, dove "elementi terroristi" conducevano "sporadiche azioni di disturbo". Lo schema sul terreno ha ricalcato quello delle conquiste dei giorni scorsi, Konna e Diabali: le posizioni islamiche a Gao, a cui si accede da un ponte sul Niger, bombardate a tappeto dall'aviazione francese con i Rafale, le truppe di terra pronte dopo poche ore ad entrare in azione, francesi e maliani insieme. Adesso, spetterà, come dice la Difesa a Parigi, agli eserciti "africani e maliani" il compito di "mettere in sicurezza la regione di Gao e i suoi abitanti".Jean-Marc Ayrault, il primo ministro attualmente in visita in Cile, ha annunciato alla comunità francese che i soldati sono "a Gao e presto vicino a Timbuctu". Sul terreno, i 2.500 militari francesi dell'operazione Serval possono contare ora su 1.900 del contingente africano. I capi di stato maggiore dell'Africa occidentale, oggi ad Abidjan per una riunione d'emergenza destinata ad accelerare l'arrivo dei rinforzi regionali, mentre il Consiglio di pace e sicurezza dell'Unione africana ha deciso un aumento degli effettivi della forza africana in Mali. Finora, sulla carta, i soldati africani dovrebbero raggiungere la cifra di 6.000, 4.000 dai paesi dell'Africa occidentale, 2.000 forniti separatamente dal Ciad.Ieri Obama ha telefonato a Hollande, affermando che gli Stati Uniti appoggiano la leadership della Francia, ma a Parigi si continua a discutere del sostegno "pigro" degli americani, che hanno inviato mezzi di ricognizione e, soprattutto, il suo Drone Global Hawk, che i francesi considerano però preziosissimo perla missione.È l'atteggiamento Usa, però, a far discutere, le questioni sollevate dall'amministrazione Obama sull'intervento - che secondo fonti di Le Monde avrebbe avuto "maniere brusche" nei confronti di Parigi - e la determinazione di Washington a non restare impantanata in una situazione senza una "exit strategy" definita. Lo stesso quotidiano del pomeriggio, fra l'altro, rimette in discussione nel suo editoriale in prima pagina, la legalità internazionale dell'intervento di Parigi in Mali: "la Francia di Francois Hollande - è la posizione del giornale - ha dispiegato truppe combattenti di terra senza esplicito mandato del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Quest'ultimo aveva autorizzato soltanto, a dicembre, il dispiegamento di un contingente africano".
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