martedì 27 settembre 2016
​È la prima volta che la Corte penale internazionale emette una condanna per crimini di guerra contro edifici storici e religiosi. Lo sfregio in Mali risale al 2012.
Distrusse mausolei a Timbuctu, 9 anni di pena
COMMENTA E CONDIVIDI
La Corte penale internazionale (Cpi) ha condannato a nove anni di reclusione Ahmad Al Faqi Al Mahdi, alias Abu Tourab, per la distruzione nell'estate 2012 dei tesori culturali di Timbuctu, la città del Mali patrimonio mondiale dell'Unesco. Per i giudici della Cpi Al Mahdi è colpevole di crimini di guerra per attacchi contro edifici storici e luoghi di culto a Timbuctu. Come spiega il portavoce Fadi ElAbdallah, per la Cpi "Al Mahdi è colpevole e coautore di crimini di guerra" per aver "diretto intenzionalmente attacchi contro edifici a carattere storico e religioso a Timbuctu", per la distruzione di nove mausolei e della moschea Sidi Yahia tra il 30 giugno e l'11 luglio 2012. Gli attacchi hanno colpito edifici che "non rappresentavano obiettivi militari".«Il jihadista responsabile dell'attacco». Per quel che riguarda ruolo del jihadista, il portavoce della Cpi spiega che "aveva la responsabilità generale della fase di esecuzione dell'attacco" e che ha "supervisionato" le operazioni, "fissato l'ordine di distruzione" degli edifici e "giustificato l'attacco al resto del mondo con interviste alla stampa". Al Mahdi era per la Cpi "presente in tutti i siti attaccati", ha "dato istruzioni e garantito sostegno morale", oltre ad aver "personalmente partecipato all'attacco che ha portato alla distruzione di almeno cinque monumenti".LA MAPPA Il puntatore rosso indica la posizione di Timbuctù

«Edifici di valore religioso e simbolico». Gli edifici distrutti "non avevano solo un valore religioso ma anche un valore simbolico e affettivo per gli abitanti" della città del nord del Mali ed erano patrimonio mondiale dell'Unesco. Per questo, sottolinea il portavoce della Cpi, si tratta di "attacchi particolarmente gravi". Si era dichiarato colpevole. Il 22 agosto Al Mahdi, ritenuto a capo di una "brigata" del gruppo Ansar Dine (vicino ad al-Qaeda nel Maghreb Islamico, Aqmi), si è dichiarato colpevole davanti ai giudici della Cpi dicendosi "dispiaciuto per tutti i danni provocati" e "davvero pentito" durante il primo processo nella storia della Corte per la distruzione di beni culturali.

Un edificio in fango a Timbuctu, in Mali (foto Nazioni Unite) Arrestato in Niger. Al Mahdi è stato consegnato alla Cpi nel settembre dello scorso anno dopo essere stato arrestato in Niger e per il verdetto i giudici hanno tenuto conto del "rimorso" del jihadista per i reati commessi, del suo "pentimento" e del fatto che si fosse inizialmente mostrato reticente davanti alla volontà dei leader dei gruppi jihadisti di distruggere i tesori di Timbuctu. Unesco: sentenza storica. "La decisione della Cpi è storica per ottenere il riconoscimento dell'importanza del patrimonio per l'intera umanità e per le comunità che lo hanno conservato nei secoli", afferma Irina Bokova, direttrice generale dell'Unesco, convinta che "in un contesto di ripetute violenze contro i popoli e il loro patrimonio, il verdetto della Cpi rappresenti un elemento chiave per contrastare l'estremismo violento".LEGGI ANCHE:
Mali, gli islamisti bruciano preziosi manoscritti storici (28/1/2013)
«Così siamo fuggiti dall'inferno di Timbuctu» (11/7/2012)Lo scempio dei taliban del Mali: distrutto ingresso moschea del '400 (30/6/2012)
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: