sabato 30 gennaio 2021
Sono una ventina di infermità, la gran parte curabili. Non, però, nel Sud del mondo, dove mancano le risorse. L'impegno a Zanzibar della Fondazione Carneri
Le attività della Fondazione Carneri a Zanzibar

Le attività della Fondazione Carneri a Zanzibar - Fondazione Carneri

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Uccidono oltre mezzo milione di uomini e donne l'anno. Più di un miliardo di persone ne soffre. La gran parte nel Sud del pianeta. Anche per questo sono invisibili. Anzi neglette. Così - malattie tropicali neglette - si chiamano le venti infermità causate da virus, batteri, parassiti, funghi e tossine. In gran parte sono curabili. Non, però, in quelle parti di mondo dove i sistemi sanitari pubblici sono fragili o inesistenti e la maggior parte degli abitanti soffre fame e esclusione.

Le malattie neglette, dunque, sono malattie dei poveri. L'Oms si è data fino al 2010 per eliminarne almeno una in cento Paesi ed eradicarne due nel pianeta. La sfida è cruciale. Ieri l'Onu ha voluto attirare l'attenzione su questo dramma dimenticato con la giornata mondiale. Tra le varie organizzazioni che hanno sostenuto l'iniziativa c'è la Fondazione Ivo Carneri (www.fondazionecarneri.it), dal nome del parassitologo dell'Università di Pavia impegnato nella ricerca e nella cura della schistosomiasi - una grave forma di parassitosi - sulle isole di Zanzibar. In sua memoria, la moglie Alessandra, ha creato a Pemba il Laboratorio di sanità pubblica, impegnato nelle campagne contro la schistosomiasi e i parassiti intestinali. Oltre che nel sostegno al dispensario per mamme e bambini di Pemba.

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