mercoledì 9 novembre 2011
Il gelo del Cremlino: «In pericolo le trattative, si rischia un conflitto armato». Francia pronta ad appoggiare misure più dure. Israele punta a punire anche la Banca centrale iraniana.
Agoscioso equilibrio di Giorgio Ferrari
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«L’Iran ha condotto attività rilevanti al fine di sviluppare un ordigno esplosivo nucleare», il suo programma atomico desta «serie preoccupazioni». Nero su bianco, dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi, il rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) consegnato ieri agli Stati membri conferma le preoccupazioni della comunità internazionale riguardo il «possibile utilizzo militare» del nucleare iraniano.Pronta la reazione iraniana, tramite l’agenzia Fars: il rapporto è «squilibrato, non professionale e politicamente motivato». Poche ore prima, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad aveva confermato che l’Iran non fermerà il suo lavoro sul nucleare, e questo nonostante le indiscrezioni su un possibile attacco israeliano contro le sue installazioni. «Avvisiamo gli Stati Uniti e il suo alleato (Israele, ndr) di fermare le minacce e di stare attenti perché l’Iran non tornerà indietro» dai suoi programmi nucleari, ha detto il leader di Teheran, secondo il quale «chiunque agirà contro l’Iran rimpiangerà amaramente» un attacco militare. Ahmadinejad ha poi sottolineato ancora: «Non accetteremo alcuna accusa da parte dell’Aiea, il cui capo sfortunatamente non ha autorità e ripete solo quello che gli Usa gli dicono di dire». Ancora una volta il presidente iraniano ha sostenuto che Teheran non ha armi nucleari e che sta conducendo un programma nucleare civile in linea con i regolamenti internazionali. Gli Stati Uniti «possiedono 5mila bombe atomiche», ha proseguito, ma «accusano impudentemente l’Iran di sviluppare la bomba atomica» mentre «con le loro mille basi militari hanno portato insicurezza in molti Paesi».Anche il ministro degli Esteri iraniano Ali Akbar Salehi ha replicato al rapporto dell’Aiea, spiegando che i Paesi occidentali non hanno «nessuna prova seria» dell’esistenza di un programma nucleare militare in Iran. Stando a Salehi, Teheran non avrebbe alcun problema ad annunciare al mondo i suoi piani per lo sviluppo di armi atomiche, se ne avesse. Intanto l’agenzia iraniana Fars ha pubblicato una nota in cinque punti in cui «esperti nucleari iraniani» spiegano che il rapporto Aiea è di «scarso spessore» e «inaffidabile», mancando di fondamenti tecnici e legali.Frattanto sull’ipotesi di un intervento armato israeliano contro il regime iraniano frena di nuovo Mosca. «Se qualcuno viene minacciato, ciò potrebbe avere conseguenze complesse, tra cui l’inizio di un conflitto», ha sottolineato ieri il presidente russo Dmitry Medvedev. Il leader del Cremlino ha fatto appello affinché si mantenga la calma e si proseguano i negoziati sia sul processo di pace in Medio Oriente, sia sul programma nucleare iraniano. Inoltre il ministero degli Esteri di Mosca non ha esitato a puntare il dito proprio contro l’Aiea, sottolineando che l’ampia diffusione di informazioni da parte dell’agenzia Onu sul nucleare iraniano mira a minare le possibilità di una soluzione diplomatica. Parigi, dal canto suo, ha fatto sapere che sosterrà sanzioni più dure contro l’Iran se il rapporto dell’Aiea rafforzerà i sospetti sul nucleare iraniano. Israele, intanto, vorrebbe sanzioni contro la Banca Centrale iraniana, finora non colpita dalle sanzioni internazionali. Se lo fosse, Teheran avrebbe più difficoltà a finanziare il suo programma nucleare e a comprare i componenti necessari per la costruzione di nuove centrifughe per l’arricchimento dell’uranio.​
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