giovedì 24 marzo 2016
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Iministri dell’Interno europei si riuniranno oggi pomeriggio in un Consiglio straordinario per coordinare la risposta europea agli attacchi di Bruxelles. La riunione, organizzata dalla presidenza di turno olandese, è prevista per le 16. L’evento servirà anche a dare una spinta alle leggi in materia di sicurezza e di lotta al terrorismo che sono sul tavolo e che necessitano di una rapida implementazione, oltre che a discutere di unificazione dell’intelligence. «Una minaccia contro l’Europa ha bisogno di una risposta europea », mentre gli attentati di Bruxelles «mostrano ancora una volta che abbiamo bisogno di maggior coordinamento e di un rafforzato scambio di informazioni e intelligence», ha sottolineato il commissario europeo per gli Affari interni, Dimitris Avramopoulos. «Il fatto che i terroristi di Parigi e Bruxelles fossero già noti lo dimostra ancora una volta. La raccolta e lo scambio di informazioni sono pietre miliari della nostra sicurezza» e «questo aspetto va migliorato con urgenza ». «Tutte le informazioni devono essere condivise, gli Stati si devono fidare tra di loro», ha aggiunto il commissario Ue. Secondo il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, due misure da approvare sono il Pnr (passenger name record, un database informatico dei viaggiatori) e la protezione delle frontiere esterne dell’Ue. Anche per il premier francese Manuel Valls «il Pnr è uno strumento essenziale » per combattere il terrorismo, «per intercettare un numero di individui che se il Pnr fosse già esistito avremmo individuato». Valls ha fatto appello al Parlamento Ue «perché si assuma le sue responsabilità, facendo ciò che i cittadini si aspettano». Sul tema è intervenuto anche il ministro dell’Interno italiano Angelino Alfano, secondo cui la «telenovela europea » sul Pnr – che «contiene un’infinità di informazioni» - deve finire, il registro Ue dei passeggeri aerei deve essere approvato subito. «Il Parlamento europeo ha frenato – ha fatto notare Alfano –, poi c’è stato il 13 novembre e si è di nuovo accelerato. Ora credo sia arrivato il momento buono». Secondo quanto riferito ieri dal quotidiano israeliano Haaretz, i servizi segreti belgi, così come altre intelligence occidentali, avevano indicazioni precise in merito al rischio di attentati all’aeroporto di Bruxelles e altre informazioni in merito a probabili attacchi alla metropolitana della capitale belga. Ciò non è comunque bastato per evitare gli attentati: le intelligence «non hanno saputo fornire una risposta adeguata all’immediatezza della segnalazione». Tra i commenti su quanto accaduto quello del Washington Post, secondo cui l’Ue deve reinventare il suo sistema di sicurezza e spezzare i colli di bottiglia che impediscono la condivisione delle informazioni, il rafforzamento dei confini e la protezione dei suoi cittadini. «Il fallimento della coalizione a guida americana per contenere gli jihadisti ha lasciato la fragile Europa esposta al terrorismo », scrive il quotidiano Usa. Per questo, i due blocchi devono creare un centro unificato di comando e condivisione di intelligence, sul modello di quanto creato da Washington e Londra dopo l’attacco di Pearl Harbour. «C’è il diffuso riconoscimento, fra i professionisti dell’intelligence, che i servizi devono cooperare di più e che gli Stati Uniti devono assumere la guida di questo avvicinamento», è la posizione di Michael Allen, ex capo di gabinetto della Commissione intelligence della Camera dei rappresentanti Usa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Bandiera a mezz’asta a Bruxelles ( Ansa/Ap)
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