mercoledì 22 giugno 2016
​A Trafalgar Square le commemorazioni della giovane deputata laburista. Mentre si moltiplicano gli appelli da entrambi i fronti del voto. Juncker avverte: "Chi è fuori resta fuori". LEGGI ANCHE La Brexit trionfa tra gli immigrati: «Difendiamo il nostro lavoro» 
Londra si prepara al voto e ricorda Jo Cox
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Alla vigilia del voto sulla  Brexit, centinaia di persone stanno prendendo parte a Londra alle commemorazioni di Jo Cox, parlamentare laburista assassinata giovedì scorso nel nord dell'Inghilterra. Trafalgar Square è un mare di cartelli bianchi con la scritta #LoveLikeJo, "ama come Jo", un hashtag diventato virale su Twitter nelle ultime ore . Sul palco, fra musica irlandese e ricordi commossi della gente comune, si alternano alcuni esponenti laburisti vicini alla deputata uccisa. Nella giornata di ieri il marito Brendan Cox, consulente dell'ex premier Gordon Brown, aveva detto che "Jo è stata uccisa per le sue forti idee politiche". Oggi ha ribadito una volta di più le convinzioni della moglie sull'Europa: "Se Jo fosse viva oggi passerebbe il suo 42esimo compleanno per le strade della sua città a dire alla gente che la Gran Bretagna è più forte nell'Unione europea. L'assassinio di Jo è stato un atto di terrorismo politico - ha detto ancora Brendan - ma ironia della sorte, un atto di odio ha generato un'incredibile manifestazione d'amore".

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Nonostante tutto il voto rimane incerto mentre si moltiplicano gli ultimi appelli a favore o contro l'uscita dalla Ue. Perentorio l'aut aut del presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker che incontrando brevemente la stampa a palazzo Berlaymont, a Bruxelles, ha ribadito che "i politici e gli elettori britannici devono sapere che non ci sarà alcuna rinegoziazione. Abbiamo concluso un accordo con il primo ministro: ha avuto il massimo che poteva ricevere e noi abbiamo dato il massimo che potevamo dare. Non ci sarà alcun tipo di rinegoziazione, né sull'accordo trovato in febbraio né per quanto riguarda la negoziazione di altri trattati. Chi è fuori è fuori".

"Fate ciò che è meglio per la nostra gente: votate per i posti di lavoro, votate per i nostri diritti sul lavoro, votate per il nostro servizio sanitario nazionale, votate per restare nell'Unione Europea".  E' stato invece l'appello agli elettori lanciato dal leader del partito laburista britannico Jeremy Corbyn.

Sul fronte opposto arrivano inceve le dichiarazioni dell'ex sindaco di Londra il conservatore Boris Johnson: "A partire da domani - ha dichiarato - riprenderemo il controllo del nostro Paese, la nostra democrazia e faremo da esempio per centinaia di milioni di persone in Europa che sono d'accordo con noi, che concordano sul fatto che l'Unione europea sta andando nella direzione sbagliata".

Persino Donald Trump, prossimo candidato repubblicano alla Casa Bianca non ha rinunciato a dire la sua e, pur ammettendo, di non aver studiato in modo approfondito il 'caso Brexit',  ha comunque affermato che il Regno Unito "dovrebbe andare avanti da solo". 

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