venerdì 26 luglio 2019
Alcune delle regioni più povere del mondo stanno per essere invase da sciami di insetti che minacciano il raccolto e lasciare senza cibo la popolazione. E' urgentissima una campagna di prevenzione
La Fao: «Yemen e Somalia a rischio di invasione locuste»
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E' la Fao a lanciare l'allarme sull'invasione di sciami di locuste che stanno per colpire due tra le regioni più povere del mondo, lo Yemen e la Somalia settentrionale. Le condizioni metereologiche, infatti, in questo momento, favoriscono la moltiplicazione e la diffusione di questi insetti, che sono peggio della peste per le coltivazioni. Basti pensare che uno sciame molto piccolo mangia la stessa quantità di cibo di circa 35mila persone.

Nei prossimi tre mesi la riproduzione estiva degli animali aumenterà, per colpa delle forti piogge, diventando, così, una grave minaccia per le produzioni agricole, oltre che di Yemen e di Somalia, anche di Sudan, Eritrea e parti dell'Etiopia. Raccolti stagionali e economie locali ne verranno danneggiati in modo grave. A pagarne il duro prezzo saranno le popolazioni, già poverissime, dei paesi colpiti.

Quest'anno, secondo l'Agenzia delle nazioni unite per l'alimentazione, sono stati effettuati intensi interventi di controllo aereo e terrestre in Iran, Arabia Saudita e Sudan, che hanno sensibilmente ridotto le popolazioni di locuste, ma non sono riusciti a impedire la formazione e la migrazione degli sciami nelle consuete zone di riproduzione estiva in Sudan, Yemen, Corno d'Africa e lungo entrambi i lati del confine indo-pachistano.

A rischio è la produzione agricola, entro la fine dell'estate, nelle zone interne e costiere dello Yemen e nell'interno del Sudan. All'intensificarsi degli sciami, in queste due aree, seguirà un ulteriore moltiplicarsi delle locuste del deserto lungo le due sponde del Mar Rosso nel corso del prossimo inverno, da novembre in poi.

E' proprio lo Yemen, il Paese oggi colpito dalla crisi umanitaria più grave al mondo, quello a maggiore rischio di invasione da parte delle locuste. A partire da questa settimana, infatti, le forti piogge favoriranno la formazione di sciami e un'altra fase di riproduzione, entro la fine di agosto, sempre che le condizioni meteorologiche si mantengano favorevoli. Sempre secondo la Fao la minaccia locuste potrebbe spostarsi dallo Yemen al Corno d'Africa e raggiungere il Kenya entro la fine dell'anno.

Mentre il Sudan è molto più attrezzato e preparato rispetto ad altri Paesi di quest'area, l'attuale situazione politica del paese potrebbe ridurre l'efficacia degli interventi di questa estate. Anche in Eritrea, Etiopia e Somalia settentrionale i mezzi sono relativamente limitati. Data la gravità dell'attuale situazione, tutti i Paesi, secondo la Fao, devono monitorare le condizioni dei campi, svolgendo periodiche ispezioni dei terreni e adottando le misure di controllo necessarie in caso di importanti invasioni di locuste.

Alla Fao è attivo il Servizio Prevenzione Locuste, che riceve e analizza i dati dai Paesi invasi dalle locuste per valutarne l'attuale situazione, fornire previsioni e, se necessario, emettere avvisi e segnalazioni per aggiornare la comunità globale sugli sviluppi e sulle minacce. Una volta in grado di volare, spiega la Fao, sciami di decine di milioni di locuste possono percorrere fino a 150 chilometri al giorno.

È necessario intervenire tempestivamente, sottolinea l'Agenzia, per scongiurare la diffusione e salvare le coltivazioni. Sono necessari urgenti interventi di monitoraggio delle locuste nello Yemen per impedire agli sciami di invadere i Paesi limitrofi.

La Fao ha rapidamente mobilitato 100mila dollari, grazie a un contributo del Belgio, attraverso "Sfera", il Fondo speciale per le attività di emergenza e riabilitazione e 200mila dollari dalle proprie risorse per effettuare un'indispensabile campagna di prevenzione. La Fao sta già implementando una serie di misure urgenti per supportare gli interventi di monitoraggio e controllo nelle aree di riproduzione.

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