venerdì 13 maggio 2016
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BRUXELLES È altissima tensione tra Nato e Russia dopo l’attivazione, con solenne cerimonia ieri, dello scudo anti-missile Usa in Romania. Uno scudo ospitato, ironicamente, nell’ex base sovietica di Deveselu, a circa 180 chilometri a sud ovest di Bucarest. Alla cerimonia hanno partecipato il premier romeno Dacian Ciolos, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e una delegazione statunitense. Lo scudo romeno sarà poi entro luglio nel quadro Nato, e rientra nel piano di un vasto ombrello difensivo, entro la fine del 2018, esteso dalla Groenlandia alle Azzorre. L’ultimo tassello, previsto tra due anni, sarà un sito in Polonia. «L’Iran – ha spiegato Frank Rose, vice assistente segretario di Stato al Controllo per le armi di stato – continua a sviluppare, testare e dispiegare una vasta gamma di capacità missilistiche, che stanno aumentando la gittata e la precisione». Secondo Rose, «i sistemi missilistici iraniani sono in grado di colpire parti d’Europa, incluso la Romania». Mosca, tuttavia, è profondamente irritata per questi sistemi missilistici vicine alle sue frontiere, tanto più che è stata apertamente tirata in gioco dal presidente della Romania Klaus Iohannis. «La Nato – ha detto – si impegna solennemente nel problema di sicurezza della Romania», citando le «azioni aggressive della Russia» in Ucraina. Del resto l’Alleanza ha già rafforzato con strutture militari permanenti gli alleati orientali preoccupati di possibili aggressioni russe. Una portavoce del ministero degli Esteri di Mosca ieri ha affermato che la Russia vede lo scudo come «una minaccia diretta alla sicurezza nazionale». E Dmitry Peskov, portavoce del presidente Vladimir Putin, ha avvertito che la Russia ha «già messo in atto misure per garantire il livello di sicurezza necessario», aggiungendo che «tutti i nostri enti responsabili per la sicurezza nazionale e la difesa sono ben al corrente di questi piani». Non sono servite le parole di Stoltenberg, che ha assicurato che lo scudo non è in alcun modo rivolto contro la Russia. «La Nato – ha dichiarato il segretario generale – non vuole un confronto con la Russia né mira a una nuova Guerra fredda, e continua nei suoi sforzi per instaurare relazioni costruttive con Mosca». Il capo dell’Alleanza ha però anche definito «irresponsabili» e «ingiustificate» le reazioni di Mosca. © RIPRODUZIONE RISERVATA Jens Stoltenberg e il premier romeno Dacian Ciolos (Epa)
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