sabato 17 settembre 2011
Le dichiarazioni del portavoce del rais: è in Libia, parla al popolo e conduce la lotta. Intanto le truppe del Consiglio nazionale di transizione hanno annunciato di avere il controllo di Sirte.
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Le truppe del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) hanno annunciato di avere il controllo del 70% di Sirte, una delle ultime città della Libia dove le milizie fedeli al colonnello Muammar Gheddafi stanno ancora opponendo resistenza armata. "Siamo a Sirte per liberare la sua popolazione dall'oppressione dei battaglioni di Gheddafi", ha affermato un miliziano del Cnt intervistato da al-Jazeera. Il combattente ha aggiunto che le bandiere degli insorti sventolano su diversi edifici pubblici di Sirte, città che ha dato i natali al colonnello. Secondo al-Arabiya, invece, i lealisti controllerebbero ancora parte della città e non ci sarebbero segnali di una fine imminente del conflitto a Sirte, dove da alcune settimane va avanti l'assedio dei ribelli.«GHEDDAFI È IN LIBIA E GUIDA LA RESISTENZA»Il portavoce di Muammar Gheddafi ha assicurato che il deposto leader è ancora nel Paese e che guida "tutti gli aspetti" della battaglia contro il governo provvisorio. Lo ha detto Moussa Ibrahim, contattato dall'agenzia Reuters. Secondo Ibrahim, anch'egli alla macchia al pari del suo capo, Gheddafi dirige personalmente le operazioni militari dei lealisti. "È lui che conduce tutti gli aspetti della lotta", ha assicurato, "lui che parla al popolo. È lui che impartisce le direttive, lui che discute, lui che si occupa di tutto quanto riguarda la resistenza". Il portavoce ha aggiunto che la 'Guida' (unico titolo ufficiale mai assunto dal Colonnello; ndr) confida nella vittoria. "Saremo in grado di continuare la battaglia, abbiamo armi a sufficienza per mesi e mesi a venire", ha rivendicato. Ibrahim ha poi denunciato che gli aerei della Nato la notte scorsa avrebbero "attaccato Sirte", lanciando "oltre una trentina di missili contro il principale hotel della città e contro Palazzo 'Tamin": un edificio, ha spiegato, che "comprende oltre novanta appartamenti" a uso residenziale. "Il risultato", ha aggiunto il portavoce di Gheddafi, "sono stati più di 354 morti, con 89 persone tuttora disperse, e quasi settecento feriti in un'unica notte. Negli ultimi diciassette giorni", ha precisato, "a causa dei raid aerei della Nato sono rimasti uccisi oltre duemila abitanti di Sirte". Le affermazioni di Ibrahim non sono potute essere verificate, giacché fin dalla caduta di Tripoli, il 23 agosto scorso, la città natale del Colonnello è di fatto tagliata fuori dalle comunicazioni con il resto della Libia.
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