sabato 12 marzo 2011
Le forze di Gheddafi continuano la controffensiva. Dopo aver martellato tutta la giornata Ras Lanuf con raid aerei, sono passati ad attaccare anche la città di Misurata, controllata dai ribelli. Il generale Abdel-Fattah Younis, ex ministro dell'Interno ora a capo degli insorti, ha ammesso che gli insorti hanno perso il controllo di Ras Lanouf. Intanto la Lega Araba ha chiesto all'Onu l'imposizione di una no-fly zone sulla Libia.
- Il rais minaccia l'Europa: sarete invasi dai terroristi 
- I Ventisette: «Gheddafi è finito, lasci»
COMMENTA E CONDIVIDI
Le forze di Gheddafi continuano la controffensiva. Dopo aver continuato a martellare tutta la giornata Ras Lanuf con raid aerei, sono passati ad attaccare anche la città di Misurata controllata dai ribelli. Il generale Abdel-Fattah Younis, ex ministro dell'Interno ora a capo dei ribelli in Libia, ha ammesso che gli insorti hanno perso il controllo di Ras Lanouf. Anche se si continua a combattere duramente nella città libica, mentre - secondo i ribelli - l'aviazione fedele al colonnello, Muammar Gheddafi, ha bombardato di nuovo la località di Brega. Secondo il portavoce del ribelli, Mustafa Geriani, alcuni residenti hanno cominciato ad abbandonare Brefa, che è già stata bombardata nei giorniscorsi.Geriani ha posto l'accento anche sull'importanza del riconoscimento internazionale dei ribelli come interlocutori del popolo libico: «Con il riconoscimento del Consiglio nazionale (di Transizione), speriamo che la gente abbandoni Gheddafi», ha detto il portavoce, secondo cui anche chi ancora sostiene il leader libico, una volta che Gheddafi rimanga isolato, lo abbandoneranno. Le truppe di Gheddafi, che hanno sostenuto per tutta la settimana duri combattimenti nell'enclave petrolifero di Ras Lanuf, minacciano Brega e da lì Ajdabiya, a 170 chilometri a sud di Bengasi. Questa città, diventata la retroguardia dei miliziani e il principale bastione dei ribelli prima di Bengasi, ha assunto un ruolo chiave sulla principale rotta di comunicazione con la capitale provvisoria del Consiglio Nazionale di Transizione. Intanto i ministri degli Esteri della Lega Araba, riuniti al Cairo, hanno chiesto al Consiglio di Sicurezza dell'Onu di assumersi le proprie responsabilità per imporre una zona di esclusione aerea sulla Libia. In mattinata il segretario generale della Lega Araba, Amr Mussa, si era detto favorevole all'imposizione di una no-fly zone sulla Libia e auspicato che l'organizzazione panaraba «svolga un ruolo» nella sua attuazione. Catherine Ashton, l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea, arriverà al Cairo nella tarda giornata di oggi per incontrare i leader della Lega araba, con i quali discuterà della situazione in Libia. La partenza è prevista a conclusione di un incontro in Ungheria con i ministri degli Esteri dell'Unione. La Ashton ha detto che parlerà di un «approccio di collaborazione» con il segretario generale della Lega, Amr Moussa.  La Ashton ha detto che è necessario valutare l'efficacia delle sanzioni già imposte al regime di Muammar Gheddafi «mantenendo tutte le opzioni di andare avanti con eventuali misure aggiuntive».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: