venerdì 4 marzo 2011
Secondo Al jazira sarebbe di 50 morti e 200 feriti il bilancio provvisorio dell'attacco del'esercito contro i manifestanti anti-regime nella città di Zawiyah. In corso combattimenti anche nella cittadina di Ras Lanuf - sul golfo della Sirte, dove sono presenti diversi terminal petroliferi. Prevista per stasera la partenza da Catania della nave italiana che sta caricando derrate alimentari, impianti per l'elettrificazione e la potabilizzazione. "Allerta" alle polizie mondiali sul Colonnello e altre quindici personalità libiche.
- REPORTAGE Ras Jedir, dove tutto è provvisorio
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Sarebbe di almeno 50 morti e 200 feriti il bilancio provvisorio dell'attacco del'esercito contro i manifestanti anti-regime nella città di Zawiyah. Lo scrive Al Jazira. Le forze lealiste hanno aperto il fuoco alla periferia della città, su una folla di alcune migliaia di persone che chiedeva a Muammar Gheddafi di farsi da parte.La città portuale, ad una cinquantina di chilometri da Tripoli, è attualmente circondata dalle forze lealiste; e quando i manifestanti hanno cominciato a marciare verso le linee dei militari alla periferia della città, l'esercito ha aperto il fuoco. Molti sono fuggiti, gridando e urlando e sono stati raggiunti da colpi d'arma.COMBATTIMENTI A RAS LANUFSono in corso violenti combattimenti nella cittadina libica di Ras Lanuf - importante porto che si affaccia nel golfo della Sirte dove sono presenti diversi terminal petroliferi - tra le brigate fedeli a Muammar Gheddafi e i ribelli libici della Cirenaica. Secondo quanto riferisce la tv satellitare al-Jazeera, dopo aver conquistato la città di al-Uqaylah, ad ovest di Brega, i ribelli si sono spinti appunto fino a Ras Lanuf. La tv qatariota conferma inoltre che in queste ore si combatte anche nella periferia di al-Zawiyah, in Tripolitania.RIBELLI RIAPRONO AEROPORTO DI BENGASIL'aeroporto internazionale Benina di Bengasi è stato riaperto ed accoglierà i voli organizzati dai libici in esilio all'estero, in particolare in Europa, che vorranno aiutare i rivoltosi della Cirenaica. A darne notizie è il sito internet del movimento '17 febbraio' che sta guidando la rivolta delle città orientali della Libia che hanno lanciato una mobilitazione in vista di un'imminente offensiva militare delle truppe del colonnello Muammar Gheddafi."Abbiamo riaperto l'aeroporto - si legge - affinchè i giovani libici all'estero possano unirsi ai loro fratelli delle città libiche che combattono contro i miliziani mercenari di Gheddafi. Vi informiamo inoltre che già numerosi emigranti libici residenti in Iraq e in altri paesi arabi stanno venendo a compiere il jihad in Libia contro il tiranno". Secondo l'opposizione libica di Bengasi "ci sono centinaia di giovani libici in Europa" che vogliono unirsi ai rivoltosi.GHEDDAFI ARRUOLA 800 MERCENARI TUAREGNelle ultime due settimane il regime del colonnello Muammar Gheddafi ha reclutato altri 800 combattenti tuareg, per lo più originari di Mali e Niger, per rafforzare le sue milizie impegnate nelle azioni di repressione della rivolta, scrive oggi El Pais, citando fonti di stampa francesi. Secondo il quotidiano spagnolo, gli uomini di Gheddafi hanno aperto un "discreto" ufficio di reclutamento in un albergo di Bamako, in Mali, appartenente a una società libica. Secondo il giornale spagnolo le forze d'elite del dittatore, per metà suoi fedelissimi di Tripolitania e per il resto mercenari sub-sahariani, hanno bisogno di rinforzi per fare fronte alla rivolta.FRATTINI: NAVE ITALIANA DI AIUTI PARTIRA' STASERA"Credo che già stasera possa partire da Catania la nave italiana che da ieri sta caricando derrate alimentari, impianti per l'elettrificazione e la potabilizzazione". Lo ha detto a Radio24 il ministro degli Esteri Franco Frattini a proposito della doppia missione umanitaria in Libia e in Tunisia. Ci vorranno 30 ore di navigazione per arrivare al porto di Bengasi. Sul versante tunisino, "il team della Farnesina e quello della Protezione civile sono già sul posto e stanno verificando dove montare le tende", ha spiegato il ministro. L'obiettivo è "aiutare l'evacuazione di alcune decine di migliaia di cittadini egiziani".Al confine tra Libia e Tunisia "abbiamo visto circa 90mila persone e sappiamo che in tutta la Libia ci sono almeno un milione e mezzo di non libici, che perdendo il lavoro non sanno dove andare", ha detto Frattini, concludendo: "Non possiamo immaginare da dove potrebbero provenire altri flussi", per cui "dobbiamo essere pronti" al cosiddetto piano B di cui ha parlato il ministro dell'Interno Roberto Maroni. ALLERTA INTERPOL SU GHEDDAFI E 15 ALTRI L'Interpol, con sede a Lione, nel centro della Francia, ha diffuso un'allerta alle polizie mondiali riguardante Muammar Gheddafi e altre 15 personalita' libiche. Interpol ha reso noto di aver allertato oggi le polizie dei suoi 188 stati membri riguardo il colonnello Muammar Gheddafi e 15 delle persone del suo entourage, al fine di facilitare l'applicazione delle sanzioni dell'Onu e l'inchiesta aperta dalla Corte penale internazionale.
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