giovedì 17 marzo 2011
Le forze fedeli al rais avanzano sempre più verso Bengasi, ultima vera roccaforte dei ribelli. Secondo la tv al-Jazzera ci sarebbero stati scontri con morti e feriti nella città di Ajdabiyah, nella Libia orientale. Il Consiglio di Sicurezza  dell'Onu torna a riunirsi per discutere se imporre una no fly zone. Il ministro della difesa libico avverte: in caso di un intervento militare straniero attaccheremo il traffico aereo e marittimo nel Mediterraneo.
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Un portavoce degli insorti in Libia ha detto oggi che la forze armate di Gheddafi sono ancora lontane da Bengasi, smentendo così la tv di stato libica che aveva detto in precedenza che le forze lealiste si trovavano alle porte del capoluogo della Cirenaica, caposaldo dei ribelli.  "Non sono vicini a Bengasi", ha deto Essam Gheriani, portavoce della coalizione degli insorti '17 febbraio'. Gheriani ha aggiunto che le forze fedeli al colonnello hanno raggiunto la città petrolifera di Zueitina. William Burns, sottosegretario al Dipartimento di Stato americano, ha detto che nonostante i "passi significativi" compiuti con i colpi inferti nelle ultime ore ai ribelli, la situazione sul terreno è ancora fluida.MORTI E FERITI AD AJDABIYAH Sarebbe di una trentina di 30 morti il bilancio degli scontri delle scorse ore tra militari fedeli Gheddafi e insorti nella città di Ajdabiyah, nella Libia orientale. È quanto sostiene la tv satellitare al-Jazeera, che cita fonti dell'ospedale locale, che hanno contato 30 cadaveri e un centinaio di feriti. La città, l'ultima prima di Bengasi, è accerchiata dalla forze filo-regime.GHEDDAFI: L'OCCIDENTE GONFIA LE CIFRE DEI MORTIL'Occidente "gonfia le cifre" dei morti negli scontri in Libia, che sono "tra i 150 e i 200", non di più. È quanto ha sostenuto Gheddafi in un'intervista alla tv russa in lingua araba "Rusia al-Ayum". Il colonnello ha aggiunto che le proteste nel suo Paese non hanno niente a che vedere con quanto accaduto in Tunisia ed Egitto e che in Libia "il potere è del popolo". "Qui non ci sono proteste, si tratta di pochi banditi che si nascondono nei palazzi e sparano di notte per terrorizzare la gente", ha affermato il Colonnello, "ammazzano la gente, come Al Qaeda".Il rais ha ammesso che i rivoltosi "controllano vari palazzi di Bengasi, Al Baida e altre città", ma, ha aggiunto, "non hanno richieste, il governo dell'opposizione non esiste". Secondo Gheddafi i ribelli lasceranno Bengasi "quando la città sarà stata circondata e non ci sarà bisogno di usare la forza". Il Colonnello ha ricordato di aver concesso l'amnistia ai ribelli che deporanno le armi: "Vogliamo recuperare le armi rubate, non vogliamo perseguire i rivoltosi", ha assicurato.MINISTRO LIBICO: RITORSIONI MILITARI NEL MEDITERRANEO SE VERREMO ATTACCATIIl ministro della Difesa libico ha detto che in caso di un intervento militare straniero la Libia potrebbe attaccare il traffico aereo e marittimo nel Mediterraneo. Lo rivela l'agenzia libica Jana.I PASSI DELLA DIPLOMAZIA INTERNAZIONALE Il Consiglio di Sicurezza  dell'Onu torna a riunirsi oggi per discutere una risoluzione per imporre una no fly zone sulla Libia. La Francia vorrebbe che si arrivasse al voto di approvazione alle 18 di New York (le 23 in Italia). Gerard Araud, ambasciatore francese alle Nazioni Unite, ha sottolineato che Parigi ha preso la guida delle trattative (il ministro degli Esteri Alain Juppè sta arrivando negli Usa per partecipare ai negoziati). "Il testo che appoggiamo può ancora essere modificato, ma prevede una serie di misure che possono andare oltre la no fly zone", ha detto Araud. Anche l'ambasciatrice degli Usa all'Onu, Susan Rice, ha detto che Washington sta considerando azioni che vadano "oltre" la no fly zone.I quindici ambasciatori del Consiglio si sono riuniti stamane per discutere il testo preparato dalla delegazione di Parigi, appoggiato in linea di massima dai rappresentanti di Washington e Londra, oltre che da quello di Beirut (l'unico ambasciatore arabo, divenuto portavoce della Lega Araba nell'organo dell'Onu). Non è chiaro se Russia e Cina (che hanno potere di veto) daranno il via libera al testo francese. Ieri l'ambasciatore di Mosca al Palazzo di Vetro, Vitaly  Ciurkin, aveva proposto di introdurre nel testo la richiesta di  un cessate-il-fuoco immediato. Il collega francese ha detto che  la richiesta è stata inserita nella bozza di risoluzione voluta da Parigi, ma Araud ha poi aggiunto di "non voler discutere il testo nei dettagli", almeno per il momento.
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