martedì 26 ottobre 2021
Dopo aver alimentato il conflitto in Sierra Leone, è stato condannato a 50 anni di carcere per crimini di guerra
L'ex presidente liberiano Charles Taylor

L'ex presidente liberiano Charles Taylor - Ansa

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L'ex signore della guerra poi diventato presidente della Liberia Charles Taylor, condannato a 50 anni di carcere per crimini di guerra, ha fatto causa contro il governo del proprio Paese per il suo "rifiuto" di pagargli la pensione e i relativi benefit, secondo un comunicato del tribunale della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas). Taylor provocò 13 anni di guerra civile in Liberia quando nel 1989, per rovesciare il presidente Samuel Doe, guidò un'insurrezione che si tramutò in uno dei più sanguinosi conflitti in Africa.

L'ex presidente liberiano sta scontando la sua condanna in Gran Bretagna, dopo la sentenza emessa nel 2012 dalla Corte penale internazionale (Cpi) dell'Aja per aver alimentato la guerra civile in Sierra Leone. Ora Taylor ha citato in giudizio il governo di Monrovia, sostenendo la violazione del suo diritto alla proprietà, rappresentata dal mancato pagamento di pensione e benefit annessi dal 2003. "L'ex presidente ha detto che l'azione del governo costituisce una violazione dei suoi diritti umani, in particolare il diritto alla libertà da discriminazione, uguale tutela da parte della legge, diritto alla dignità, a un'udienza equa e alla proprietà", come si legge in una nota della corte dell’Ecowas. Il tribunale ha rivelato che non è stata fissata la data per l'udienza di Taylor, presidente della Liberia dal 1997 al 2003 e primo ex capo di Stato a essere messo in carcere dal processo di Norimberga contro i nazisti dopo la Seconda guerra mondiale.

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