venerdì 4 marzo 2016
Pollicardo (a sinistra) e Calcagno: stiamo bene ma siamo psicologicamente distrutti. 
 
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Libia, liberi gli altri due ostaggi italiani
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​Sono stati liberati in Libia gli altri due dipendenti della società Bonatti rapiti lo scorso luglio a Mellitah, Gino Pollicardo e Filippo Calcagno. La notizia è arrivata in prima battuta da La Stampa, poi confermata dalla Farnesina. Sulla pagina facebook del Sabratha Media Center è comparsa una foto dei due, che reggevano un foglietto scritto in stampatello: "Io sono Gino Pollicardo e con il mio collega Filippo Calcagno oggi 5 marzo 2016 siamo liberi e stiamo discretamente fisicamente, ma psicologicamente devastati. Abbiamo bisogno di tornare urgentemente in Italia".

I due compaiono mentre sono al telefonino, con barba lunga e con i visi molto provati. Sono seduti su un divano verde.>>>I DUE COLLEGHI FAILLA E PIANO UCCISI IERI A SABRATA: LEGGII due sono stati ritrovati lunedì in una casa nella città di Tallil, a tre chilometri dal punto in cui sono morti i compagni, prima che avvenisse la sparatoria.E se ormai c'è la certezza che i due siano sotto la tutela del Consiglio militare di Sabratha, con il passare delle ore sono emersi i particolari della liberazione. Secondo il sindaco della città libica, Hussein al-Dawadi, gli ostaggi "sono stati liberati dopo irruzioni in diverse case a seguito di informazioni ricevute". Com'è avvenuta la liberazione?Pollicardo e Calcagno erano in mano a "un gruppo terroristico tunisino" che "aveva chiesto 12 milioni di euro per la liberazione". Durante il blitz le forze di sicurezza libiche avrebbero ingaggiato uno scontro a fuoco con 6 terroristi, tra cui una donna che si sarebbe fatta esplodere uccidendo anche due suoi bambini, ha raccontato una fonte citata dal sito Assabah News. Quindi, sempre secondo questa ricostruzione, "entrando per ispezionare la casa" che si trova presso una fabbrica di mattoni nel Sud di Sabratha, i miliziani "hanno trovato i due ostaggi italiani".Chi sono i due italiani liberati oggi?Filippo Calcagno È originario di Piazza Armerina (Enna), ha 65 anni ed ha girato il mondo come tecnico Eni prima di lavorare per la Bonatti di Parma. È sposato e ha due figlie. Gino Pollicardo Ha 55 anni, è ligure e vive a Monterosso, nelle Cinque Terre, in provincia di La Spezia. Dopo il dolore e la paura di ieri, questa mattina a Monterosso è esplosa una grande felicità, le campane della chiesa hanno suonato a festa nonostante la Quaresima, e quella del Santuario della Madonna di Soviore. Tutto il paese è sceso in strada. A casa di Gino Pollicardo è un continuo via vai di gente. Questa sera alle 17 ci sarà una Messa di ringraziamento nella chiesa parrocchiale, alla quale è previsto che partecipino tutto il paese, credenti e non. La moglie ha già parlato con lui, ma non ha notizie sulla data del rientro.
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