venerdì 21 dicembre 2012
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Signor presidente Asif Ali Zardari,da 1.282 giorni una donna, una moglie, una madre, è detenuta ingiustamente nelle prigioni del Suo Paese. Condannata a morte per blasfemia. Ma la fede di Asia Noreen Bibi, come quella di ciascuno di noi, non può essere una colpa, tanto meno un reato. La fede è un dono che ci rende tutti liberi, e fratelli, perché figli di un unico Padre misericordioso.

Le Acli sono un’associazione cristiana che accompagna la vita di quasi un milione di persone e delle loro famiglie, promuovendo il lavoro, la giustizia, la democrazia e la pace. Conosciamo la storia dei milioni di emigranti italiani, che hanno portato nel mondo il loro contributo di fede e di umanità. E in Italia lavoriamo oggi per i diritti di quei cittadini stranieri che con il loro lavoro e la loro diversa cultura e tradizione religiosa stanno arricchendo il nostro Paese. Possiamo testimoniare che il pluralismo religioso non è una minaccia, ma una grande opportunità di crescita e di dialogo, di riscoperta feconda delle proprie origini e della propria identità. Un diritto fondamentale per vivere in una comunità giusta, nella quale ciascuno possa essere pienamente se stesso. Per questo invochiamo la liberazione di Asia Bibi.

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