martedì 15 gennaio 2013
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​Gentile direttore,apparteniamo a una nazione le cui carceri sono state condannate dalla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo. Criticamente consapevoli di tutto ciò, mi sento comunque in dovere di parlare della gabbia in cui sciaguratamente tengono chiuso l’usignolo di nome Asia. Nella storia dell’uomo è successo di tutto, compresi i sacrifici umani. Oggi però ne siamo fuori e sgozzare è un verbo che vorremmo togliere dal dizionario. Così, immaginare che infierire su una giovane madre possa essere qualcosa che si compie nel nome della religione o che in esso vi sia una traccia di giustizia sembra avviare l’umanità verso un disastro senza pari. Voglia il cielo che l’uomo abbia il coraggio di essere uomo e di tenere le mani fuori dal sangue o da qualsiasi artifizio istituzionale che possa addolorare un altro uomo. Bisognerebbe ricordare tutti i giorni a tutti gli uomini e a tutte le donne che crescono nel mondo i martiri cristiani. Testimoniare "tanto caro sangue", sarebbe indicare quanto il cristianesimo paghi, in un mondo dove si tende, "coraggiosamente", a darsela a gambe levate. Fino a quando il martirologio andrà crescendo?
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