giovedì 3 gennaio 2013
COMMENTA E CONDIVIDI
Caro Direttore,mentre noi celebriamo i 1.700 anni dell’Editto di Milano che, come ha ricordato il cardinale Angelo Scola con parole «di un illustre cultore del diritto romano, il compianto Gabrio Lombardi», «ha un significato epocale perché segna l’initium libertatis dell’uomo moderno», ci sono ampie zone del pianeta non ancora raggiunte dalla civiltà del diritto e della libertà. Asia Bibi merita la nostra solidarietà e il nostro sostegno innanzitutto perché è persona umana, titolare di un’inalienabile dignità. Anche se fosse musulmana, ebrea, taoista, buddista o shintoista, avrebbe il diritto di professare, personalmente e pubblicamente, la propria religione. Il fatto che sia cristiana ci impegna doppiamente, sul piano della solidarietà civile e nella comunione dei santi: pregare per lei rafforza la nostra fede e toccherà il cuore delle autorità nelle cui mani sta il futuro di Asia Bibi, donna e madre.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: