martedì 14 luglio 2015
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​Dopo 9 anni di negoziati e innumerevoli rinvii, è stato raggiunto l'accordo definitivo tra i Paesi 5+1 (Cina, Francia, Gran Bretagna, Russia, Usa e Germania) e l'Iran sul programma nucleare. Di seguito le tappe che hanno portato sin qui. Per 18 anni, tra il 1985 e il 2002, Teheran ha sviluppato le sue attività nucleari in maniera clandestina. I dubbi sulla natura di queste attività, corroborati dalle denunce dei gruppi oppositori in esilio, vennero confermati nel 2002 quando si scoprì che Teheran stava costruendo, senza averlo dichiarato, un impianto sotterraneo di arricchimento dell'uranio a Natanz e un reattore ad acqua pesante ad Arak: entrambi possono generare, un volta in funzione, combustibile nucleare (uranio e plutonio).

Nel 2003 Teheran accetta di sottoposi alle ispezioni dell'Aiea, l'Agenzia per l'Energia atomica dell'Onu, ma quando nel 2005 arriva al potere, Mahmoud Ahmadinejad, avvia una fase di contrapposizione Nel 2006, la Giunta dei Governatori dell'Aiea deferisce l'Iran al Consiglio di Sicurezza dell'Onu per mancanza di collaborazione; e cominciano ad essere emanate sanzioni A partire dal 2012, anche l'Ue e gli Usa varano sanzioni aggiuntive all'Iran. - Alle presidenziali del 2013, vince il moderato Hassan Rohani che cerca un via diplomatica alla crisi. Così il 24 novembre 2013, Iran e il cosiddetto '5+1' (Usa, Russia, Cina, Francia, Gb più la Germania) firmano a Ginevra lo storico accordo che ha permesso l'attuale negoziato. L'Iran accetta di congelare l'arricchimento dell'uranio superiore al 5% e di diluire le sue riserve con una purezza al 20% (per una bomba atomica, l'uranio deve essere arricchito al 90%). In cambio le potenze aboliscono parte delle sanzioni e sbloccano introiti della vendita di petrolio per un valore di diversi miliardi di dollari. Il 2 aprile 2015, dopo 18 mesi di trattative e una settimana di estenuanti trattative, viene raggiunto un primo accordo quadro, rimandando alla scadenza del 30 giugno per trovare un'intesa definitiva. Dopo una lunga maratona negoziale e 3 rinvii in due settimane, l'intesa viene raggiunta.

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