martedì 17 maggio 2016
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BAGHDAD D opo Mosul e Palmira, la furia del Califfato si è accanita su Ninive, l’antica capitale assira, a est della roccaforte jihadista in Iraq. Il Daesh – secondo quanto riporta il quotidiano al-Hayat e Site, il sito di monitoraggio degli islamisti su Internet – ha spianato, con i buldozer, le porte di Adad e di Masqi, parte della storica cinta muraria costruita durante il periodo del re Sennacherib, tra il 705 e il 681 a. C. Non si conosce il periodo della distruzione: le fotografie sono state diffuse in Rete dai jihadisti il 15 maggio, ma il National Geographic ha dichiarato di avere ottenuto le immagini già il mese precedente, come anticipato da Avvenire, il 27 aprile. «Si tratta di una vera barbarie compiuta da criminali e di un ennesimo sfregio al patrimonio culturale mondiale», ha affermato, in una nota, il ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Dario Franceschini. «L’Italia è in prima linea con United4Heritage, ma il mio appello va a tutta la comunità internazionale affinché si mobiliti, insieme alle nostre forze, per quantificare i danni e porre rimedio a questo scempio – ha sottolineato –. È ormai noto che, a telecamere spente e dopo i video propaganda, il traffico illecito di beni culturali ed archeologici costituisce una delle principali fonti di finanziamento di Daesh». Gli esperti temono ora che gli uomini del Daesh facciano ulteriore scempio del resto delle spettacolari mura. Queste ultime rappresentano una delle opere più note del Medio Oriente: racchiudono da oltre duemila anni la città lungo un perimetro di 12 chilometri. La devastazione nell’antica città irachena di Ninive
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