mercoledì 30 marzo 2016
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NEWYORK Continuano le iniziative dei singoli Stati americani tese a limitare l’accesso all’aborto e il finanziamento pubblico delle cliniche abortive. Si tratta di una strategia abbracciata dai maggiori gruppi di difesa della vita Usa, che, di fronte all’enorme difficoltà di ribaltare il precedente della sentenza della Corte Suprema che legalizza l’aborto a livello federale, cercano in questo modo di ridurre il numero di interruzioni di gravidanza o di far riconoscere maggiori diritti al nascituro. Lo Stato dello Utah, ad esempio, dove il 60% della popolazione è di fede mormone, ha approvato una legge che impone di somministrare l’anestesia al feto in caso di interruzione di gravidanza dopo le 20 settimane. Il provvedimento è stato promulgato dal governatore Gary Herbert ed è basato su alcune ricerche che sembrano dimostrare che a cinque mesi un feto può provare dolore. Negli ultimi mesi più di una dozzina di Stati ha bloccato o ridotto i finanziamenti pubblici per le cliniche che forniscono aborti e leggi simili sono pronte a essere emanate in Arizona e Missouri nei prossimi giorni. L’ultimo Stato a prendere provvedimenti è la Florida, dove il governatore repubblicano Rick Scott ha firmato una legge che impedisce alla rete di consultori abortivi e per la contraccezione, Planned Parenthood, di accedere a fondi statali. La misura vieta inoltre che la mutua per i poveri, Medicaid, rimborsi qualsiasi organizzazione che collabora con Planned Parenthood. Il governo federale ha avvertito che un tale divieto potrebbe essere illegale. La scorsa estate, dopo che alcuni video hanno accusato il gruppo di vendere tessuti fetali, i repubblicani in Congresso hanno cercato di sospendere tutti i finanziamenti federali per l’organizzazione, minacciando di paralizzare il governo federale se non avessero ottenuto il loro scopo. La legge è stata respinta da Obama con un veto presidenziale. Planned Parenthood è il più grande fornitore di aborti negli Usa. La legge federale già impedisce che fondi pubblici vengano usati per pagare le interruzioni di gravidanza, ma le leggi statali vogliono fare in modo che nessuna forma di finanziamento pubblico arrivi alle cliniche. Elena Molinari © RIPRODUZIONE RISERVATA
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