martedì 4 novembre 2008
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Il ventre della balena è all'11esimo piano di un palazzone di vetro al 233 di North Michigan Avenue. Al contrario delle decine di migliaia di uffici "Obama for president" sparsi in ogni angolo dei 50 Stati americani, il quartier generale di Chicago può contare su spazi ariosi (più di 3mila metri quadri), isole di lavoro individuali, ed eleganti sale per le riunioni. Ma, come in ogni altro satellite della campagna elettorale di Barack Obama, ben pochi di quei "cubicoli" sono occupati. La maggior parte dei membri dello staff e dei volontari sono in giro. Raggruppati qua e là attorno a un computer ad analizzare nuovi dati; affossati in poltrone o divani con in cellulare all'orecchio a chiamare persone che non hanno mai visto in faccia. O per strada, a bussare alle porte di centinaia di famiglie per ricordare loro che fra poche ore si vota, e che per nessun motivo possono mancare l'appuntamento con l'urna. Hanno bisogno di un passaggio? Di una baby sitter? Conoscono qualcuno che non ha intenzione di andare al seggio e che possono provare a convincere? Nulla è al di là della loro portata. «Tranne che schiacciare iI bottone del candidato per loro, possiamo fare praticamene tutto», dice orgoglioso Mark Trucker, un volontario di 30 anni in partenza per l'Ohio, perché non ci si può permettere di perdere un solo voto nello Stato che più di ogni altro fa da barometro dell'esito della corsa alla Casa Bianca. La campagna di Obama dice di avere più di 6 milioni di persone come Mark. Entusiasti, energetici, estremamente motivati. Si calcola che il rapporto con i "soldati" di John McCain sia di 4 a 1. Ma a contare ancora di più del numero di gambe che ha sparpagliato per il Paese, è l'organizzazione che li dirige. Una macchina formidabile costruita ironicamente sull'esperienza delle operazioni elettorali di George W. Bush, che nel 2004 schiacciarono la struttura messa in piedi da John Kerry. La regola numero uno della campagna è: coordinamento. Ogni ufficio ha un leader che si preoccupa di avere abbastanza persone per ogni turno di due ore. Una mappa del quartiere di riferimento evidenzia le "rotte" che ogni gruppo deve completare durante il proprio turno. Ce n'è una appesa persino nei bagni. E i compiti dei volontari sono assegnati in anticipo all'inizio di ogni settimana e scritti chiaramente accanto ai loro nomi su una lavagna magnetica, per evitare confusione e sovrapposizioni. A livello statale, invece, i coordinatori si preoccupano di spostare il personale nelle città che di volta in volta, in base ai sondaggi, appaiono più deboli. La stessa cosa, fatta a livello nazionale, consente veloci travasi di volontari da uno Stato all'altro. A non essere mai spostate sono le tre o quattro persone che abitano a pochi isolati da ogni ufficio. Le facce note che per prime aprirono la porta del centro due anni fa e che la gente del quartiere riconosce. Una risorsa preziosa per gli appelli dell'ultimo minuto e per ottenere permessi speciali dalla polizia o dal sindaco locale, come imparò a sue spese, ancora una volta, Kerry che si era affidato a personale "paracadutato" in loco da Washington o dal Massachusetts. Certo la macchina di Obama è costata molto di più. Se otterrà poco più del 50 per cento dei voti a disposizione, ogni consenso gli sarà costato circa 5 dollari. Ma se così fosse la campagna di Obama passerebbe alla storia come il più efficiente e calcolato sforzo elettorale di tutti i tempi. Un'organizzazione in grado di abbinare le nuove tecnologie, come le banche dati di milioni di numeri di cellulari raccolti online sui quali vengono fatti piovere cascate di messaggi Sms "personalizzati", alle migliaia di autobus per i seggi messi a disposizione degli elettori. Tutto è pronto. Soprattutto a Chicago, dove l'adrenalina è alle stelle. La macchina non può incepparsi, soprattutto qui. Non a caso all'ingresso dell'11esimo piano del 233 di North Michigan Avenue campeggia una citazione del "capo": «Abbiamo programmato, abbiamo calcolato, abbiamo fatto schemi " ha detto Obama durante la sua ultima visita qui " è ora di vedere se questo bambino sa correre». Se la sua capillare organizzazione dimostrerà di avere sia testa che gambe, il numero di voti che porterà al candidato gli garantirà l'ingresso alla Casa Bianca.
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