venerdì 30 dicembre 2016
Accordo raggiunto con le opposizioni grazie alla mediazione dei vescovi. Due settimane fa l'appello al dialogo di Papa Francesco all'Angelus.
La Chiesa strappa l'accordo: elezioni nel 2017, Kabila non si ricandiderà
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Il presidente della Repubblica democratica del Congo Joseph Kabila ha accettato ieri di dimettersi dopo che si saranno tenute le nuove elezioni nel Paese alla fine del 2017. La decisione arriva al termine di un lungo negoziato con le opposizioni svoltosi grazie all’opera di mediazione e dialogo dei vescovi congolesi. L’accordo prevede che Kabila non proverà a cambiare la Costituzione per ottenere un terzo mandato, stando a quanto riferito dal presidente della Conferenza episcopale congolese, monsignor Marcel Utembi Tapa, arcivescovo di Kisangani.


L’attuale mandato di Kabila, in carica dal 2001, è scaduto il 20 dicembre: le opposizioni avevano denunciato la volontà del presidente di restare comunque al potere. Già il 18 ottobre era stata firmata un’intesa tra la maggioranza presidenziale e parte dell’opposizione, intesa che prevedeva il voto nel 2018. Un’altra parte dell’opposizione aveva però rifiutato l’accordo, puntando alle elezioni nel 2017 e chiedendo garanzie sul fatto che Kabila non rimarrà al potere. Il 18 dicembre, al termine dell’Angelus in piazza San Pietro, papa Francesco aveva lanciato un appello: «Chiedo a tutti di pregare affinché il dialogo nella Repubblica democratica del Congo si svolga con serenità per evitare qualsiasi tipo di violenza e per il bene di tutto il Paese». Il Papa aveva ricevuto lo stesso monsignor Utembi e monsignor Fridolin Ambongo Besungu, vescovo di Bokungu Ikela.

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