martedì 29 marzo 2016
COMMENTA E CONDIVIDI
Paese multi-etnico e pluri-religioso, il Pakistan manca di riconoscere sovente diritti e necessità delle sue minoranze. Il 16 marzo scorso, però, l’Assemblea nazionale ha approvato l’inserimento di due nuove festività nel calendario di quelle riconosciute a livello nazionale. Una di tradizione induista, l’Holi, e l’altra la Pasqua cristiana. Una “prima” vista con entusiasmo dalle minoranze per la possibilità offerta di celebrarle nel modo più adeguato. Una iniziativa contestata dagli estremisti islamici ma sostanzialmente accolta e, per la prima volta, attuata domenica scorsa, concedendo di fatto ai cristiani un intero fine settimana di libertà dal lavoro, almeno per coloro che sono impiegati nel settore formale. Questo spiega anche l’elevata presenza di battezzati nel parco di Lahore che ne ha fatto un obiettivo ancora più facile, con un numero di vittime ancora più elevato. Come ha ricordato l’arcivescovo, monsignor Shaw, infatti, è abituale per la comunità cristiana nei giorni di festa, quali Pasqua o Natale uscire a passeggio in un parco per continuare i festeggiamenti dopo la Messa e il pranzo in famiglia. In questo caso specifico, la sua gioia e la volontà di condividerla con i concittadini musulmani sono state un ulteriore pretesto all’azione dei terroristi e l’hanno esposta maggiormente. (S.V.)
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: