giovedì 24 marzo 2016
La polizia belga ha arrestato sei persone nel quartiere di Schaerbeek.
REPORTAGE Ritorno alla normalità. E alla diffidenza I Nella banlieue di Molenbeek sporchi intrecci droga-jihad
Bruxelles, 6 arresti: è caccia all'uomo
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Sei arresti a Bruxelles per gli attentati del 22 marzo. Il quadro delle indagini dopo gli attentati di Bruxelles è ancora intricato: la polizia belga ha arrestato sei persone nel quartiere di Schaerbeek, legati agli attentati in cui sono morte almeno 31 persone martedì scorso. Non si conosce ancora l’identità degli arrestati. I media belgi fanno sapere che c'è un nuovo ricercato per gli attacchi, è un siriano. Un altro attentato in Francia è stato sventato: un arresto nella banlieue a nord di Parigi. Intanto si viene a sapere che un poliziotto aveva l'indirizzo di Abdeslam da 3 mesi.Polizia aveva indirizzo di Salah Abdeslam da 3 mesi  Un poliziotto di Mechelen (nord) aveva l'indirizzo di Salah Abdeslam, uno dei responsabili degli attentati di Parigi, dal sette dicembre scorso ma non lo ha segnalato a Bruxelles per tre mesi: lo scrive oggi il quotidiano belga DH nella sua edizione online. Secondo quanto riferito, l'ufficiale di polizia aveva ottenuto le informazioni a Mechelen e aveva inserito l'indirizzo in un rapporto confidenziale destinato alla cellula antiterrorismo della polizia giudiziaria federale di Bruxelles: rue des Quatre Vents numero 79, a Molenbeek, dove Abdeslam é stato trovato venerdì scorso. Tuttavia, il rapporto non sarebbe stato trasmesso alla capitale e sarebbe rimasto sotto chiave per tre mesi presso la polizia di Mechelen.Nuovo ricercato per attacchi, è siriano  C'è un nuovo ricercato per gli attacchi terroristici di Parigi e Bruxelles, si tratta di Naim Al Hamed, siriano di Hama, di 28 anni. Il nome compare su una lista di cinque principali sospettati introvabili, che si presume siano stati coinvolti negli attentati del 13 novembre a Parigi e in quelli di martedì a Bruxelles. La notizia è stata riportata dalla Dernière Heure. L'uomo viene descritto come "molto pericoloso e forse armato".

Blitz della polizia a Bruxelles: 6 arresti Almeno tre diverse operazioni di polizia sono state compiute nella notte a Bruxelles, nel corso delle quali sono state arrestate - a quanto si apprende dalla procura federale - sei persone. A Schaerbeek, in rue Pavillon 20, la polizia ha compiuto diversi rilievi con l'aiuto della squadra scientifica. In rue Franklin sono intervenuti agenti per compiere una perquisizione. In centro, invece, proprio nei pressi del palazzo di giustizia, sono stati arrestati tre uomini mentre altri tre sono stati bloccati tra Bruxelles centro e il quartiere di Jette. Attentato sventato in Francia, arrestato era legato ad Abaaoud  Reda Kriket, l'uomo arrestato ieri ad Argenteuil, nella banlieue nord di Parigi, mentre era arrivato allo "stadio avanzato" della preparazione di un attentato in Francia, era stato condannato in contumacia in Belgio insieme ad Abdelhamid Abaaoud, la "mente" degli attentati di Parigi. Lo si apprende da fonti della polizia francese. Nella sua abitazione sono stati ritrovati ieri sera esplosivi e, contrariamente a quanto dichiarato ieri sera dal ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve, gli inquirenti avrebbero ricostruito un legame dell'attività di Reda Kriket con gli attentati di Bruxelles e Parigi. Salah Abdeslam stava organizzando insieme ad altri due complici - Mohamed Belkaid e Amine Choukri - un attacco a colpi di kalashnikov per le strade di Bruxelles, mentre il gruppo di terroristi partito dal covo di Schaerbeek avrebbe dovuto farsi saltare in aria mettendo così in atto un piano analogo a quello di Parigi. Secondo i media belgi, la sparatoria avvenuta nel covo di Forest, nel corso della quale è stato ucciso Belkaid, ha di fatto impedito l'attuazione del piano nella sua interezza.

Trema intanto il governo belga, scosso dai passi falsi dell'intelligence che non ha saputo evitare il bagno di sangue e dall'infruttuoso scambio di informazioni avvenuto la scorsa estate con la Turchia su un “foreign fighter”, che poi si è fatto saltare nello scalo di Zaventem. Il ministro dell'Interno, Jan Jambon, e quello della Giustizia, Koen Geens, hanno offerto uno dopo l'altro le dimissioni, entrambe respinte dal premier, Charles Michel: «Occorre restare uniti in momenti così difficili».

Si cerca nel frattempo "un secondo sospetto" in relazione all'attacco nella metro. Le telecamere di sicurezza della stazione hanno infatti registrato le immagini di un individuo con una grande borsa vicino al kamikaze, Khalid al-Bakraoui. Al-Bakraoui parla con lui che però non entra nella metro. La Procura ha confermato inoltre che al-Bakraoui era sospettato di avere affittato, tramite una carta d'identità belga falsificata con il nome di Ibrahim Maaroufi, una casa in rue de Fort a Charleroi che sarebbe servita da base per il gruppo terrorista implicato negli attentati di Parigi. L'abitazione era stata perquisita nel corso di un'operazione lo scorso 9 dicembre.

Da parte sua Salah Abdeslam ha accettato l'estradizione in Francia perché «il dossier principale è lì e vuole spiegarsi in Francia», ha riferito il suo avvocato, Sven Mary. Non è chiaro invece se abbia smesso di collaborare; certo, ha aggiunto il suo legale, sarebbe una iattura se lo facesse, «perché si rischia un nuovo Bataclan».

Sono state effettuate nel frattempo operazioni di polizia a Ixelles, comune di Bruxelles, e un uomo sarebbe stato fermato, la sua macchina perquisita. Ma forse lo sviluppo più clamoroso dell'inchiesta è quello secondo cui i due fratelli-kamikaze avevano nel mirino un centro nucleare. Nel mirino dei fratelli Al-Bakraoui c'era forse il Centro studi dell'energia nucleare belga di Mol, nelle Fiandre. I due jihadisti spiarono il direttore generale del Centro forse per sequestrarlo insieme ai suoi familiari e costringerlo ad accompagnarli all'interno del Centro che ospita un reattore sperimentale e contiene grandi quantità di materiali radioattivi (è leader mondiale nella produzione di isotopi). Da metà febbraio la centrale è presidiata dall'esercito. Il premier Charles Michel ha promesso che si farà "piena luce" sulle stragi e ha assicurato che "non ci potrà essere impunità". Intanto è stato annunciato che non ci saranno voli passeggeri in arrivo o in partenza dall'aeroporto di Bruxelles fino a domenica compresa.

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