venerdì 4 maggio 2018
Dopo l'annuncio, una cerimonia in Francia con Camdessus, Adams e rappresentanti dei partiti nazionalisti baschi. Un anno fa la consegna delle armi, il 20 aprile le scuse ai familiari delle vittime
Un tributo alle vittime dell'Eta, il 2 maggio, nella città basca di San Sebastian. Sui cartelli è scritto "L'Eta ha ucciso 853 persone innocenti. Vogliono porre il segno a zero" (Ansa)

Un tributo alle vittime dell'Eta, il 2 maggio, nella città basca di San Sebastian. Sui cartelli è scritto "L'Eta ha ucciso 853 persone innocenti. Vogliono porre il segno a zero" (Ansa)

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Lo "smantellamento" dell'Eta annunciato ieri dal leader storico Josu Ternera è stato certificato in una riunione nella cittadina basca francese di Cambo les Bains oggi dal gruppo di mediatori internazionali che ha accompagnato lo scioglimento del gruppo armato separatista basco.

All'incontro, riferisce Tv3, hanno partecipato fra gli altri l'ex-direttore del Fondo mondiale internazionale Michel Camdessus, l'ex-leader dell'irlandese Sinn Fein Gerry Adams, l'avvocato sudafricano Brian Currin, l'ex-candidato alle presidenziali messicane Cuauthemoc Cardenas e rappresentanti dei partiti nazionalisti baschi spagnoli.

3 maggio: la dichiarazione "finale"

L'Eta, l'organizzazione armata indipendentista basca, ha annunciato il 3 maggio di avere «completamente smantellato tutte le sue strutture e messo fine a tutta la sua attività politica». La dichiarazione "finale" è stata inviata ai media spagnoli.

Un annuncio di uguale tenore, contenuto in una lettera datata 16 aprile e inviata a diversi organi di stampa e istituzioni, era stato reso noto il 2 maggio. Nel testo l'Eta ammetteva il proprio fallimento nel dare al «conflitto basco» una soluzione politica. La decisione di sciogliersi, aggiungeva però, «non supera il conflitto che permane tra il Paese basco e la Spagna e la Francia».

Si tratta di una mossa ampiamente prevista, dopo mezzo secolo di lotta armata. Nel 2011 l'organizzazione aveva dichiarato il cessate il fuoco e nell'aprile del 2017 aveva consegnato alla polizia francese tutti gli arsenali nascosti. Di recente, il 20 aprile, l'Eta aveva diffuso una lettera di scuse ai parenti delle circa 850 vittime.

Il premier Mariano Rajoy ha escluso che, nonostante la dissoluzione dell'Eta, i membri del gruppo armato possano ottenere «impunità per i loro crimini».

La lettera inviata ai media spagnoli il 3 maggio con la dichiarazione 'finale' dello scioglimento dell'Eta (Ansa)

La lettera inviata ai media spagnoli il 3 maggio con la dichiarazione "finale" dello scioglimento dell'Eta (Ansa) - ANSA

20 aprile: i terroristi dell'Eta chiedono «perdono»

«Siamo consapevoli che, in questo lungo periodo, abbiamo provocato molto dolore e che a molto male non possiamo porre rimedio». Con queste parole, l’organizzazione terrorista Euskadi Ta Askatasuna (Eta) ha chiesto perdono alla società spagnola per gli attentati messi a segno in cinque decenni che hanno causato la morte di oltre 850 persone. Il comunicato del gruppo indipendentista basco – che ha cessato la lotta armata nel 2011, dopo essere stata fondata nel 1959 – è stato pubblicato il 20 aprile dal giornale di Bilbao Gara y Berria.

«Vogliamo mostrare rispetto per i morti, i feriti e le vittime che hanno causato le azioni di Eta. Ci dispiace davvero». I separatisti, però, fanno una distinzione. Le loro scuse sono rivolte «ai civili innocenti» e ha rivendicato il «dolore storico» del Paese Basco da parte dello Stato spagnolo. Il gesto ha un valore storico: un anticipo rispetto al vero e proprio annuncio dello scioglimento.

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