martedì 16 agosto 2022
Tensione a Nairobi e accuse contro il vincitore che era osteggiato dal leader uscente Kenyatta che, dopo averlo sconfessato come vice, aveva appoggiato il rivale Odinga
Il presidente keniano eletto, William Ruto

Il presidente keniano eletto, William Ruto - Ansa

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Una vittoria, tanti misteri e la tensione che (come da “tradizione”) tocca ancora le stelle nonostostante l'annuncio dei risultato e il voto di ormai una settimana fa e la soddisfazione di numerose ambasciate, prima fra tutte quella americana. L’annuncio in Kenya per l’elezione alla presidenza (per un solo punto) di William Ruto, sul suo rivale Raila Odinga. Secondo la rappresentanza americana, l'esito delle consultazioni del 9 agosto, con un'affluenza di circa il 75 per cento, costituisce «una pietra miliare» del percorso democratico.
In una nota, l'ambasciata ha rivolto un appello «a tutti i partiti a lavorare insieme per risolvere in modo pacifico ogni questione in sospeso relativa al voto tramite i meccanismi esistenti per la risoluzione dei contenziosi».
Ruto ha superato col 50,49% delle preferenze l'ex leader dell'opposizione Raila Odinga, appoggiato dallo stesso Kenyatta, che ha ottenuto il 48,8%. Odinga non si è presentato alla cerimonia, funestata da accuse di brogli da parte della sua coalizione. La stessa commissione elettorale si è divisa: 4 membri su 7 hanno rifiutato di accettare il risultato. Il quotidiano “The Nation” ha ricordato che se non ci saranno ricorsi e contestazioni giudiziarie dei risultati, pure ritenuti possibili, Ruto potrà giurare da capo dello Stato il 30 agosto.

Le proteste nello slum di Kibera a Nairobi

Le proteste nello slum di Kibera a Nairobi - Ansa

In un primo discorso dopo l'annuncio dei risultati, il neo-eletto presidente ha detto di voler rappresentare tutti i keniani e contribuire all'unità del Paese. «Dico a coloro che hanno fatto molte cose contro di noi che non hanno nulla da temere» ha sostenuto. «Non ci saranno vendette; non possiamo prenderci il lusso di guardarci indietro». Ruto è stato vice del presidente Uhuru Kenyatta per dieci anni prima di assumere una linea autonoma, decidendo di candidarsi nonostante il capo dello Stato sostenesse Odinga. Stando ai risultati diffusi dalla commissione elettorale, ha ottenuto il 50,5 per cento dei consensi a fronte del 48,8 del rivale.
In evidenza sulla stampa keniana c’è però anche la notizia del ritrovamento del corpo di un presidente di seggio elettorale di Nairobi. Secondo “The Nation”, il cadavere dell'uomo, scomparso quattro giorni fa, durante le operazioni di spoglio dei voti, è stato scoperto nella regione del monte Kilimangiaro e presenta segni di tortura.
Le settimane che hanno preceduto le elezioni sono state caratterizzate sia da partecipazione sia da tensioni, legate in particolare alle violenze che avevano segnato precedenti consultazioni, come quelle tenute tra il dicembre 2007 e il gennaio 2018, quando le persone uccise in diverse regioni del Kenya furono oltre mille.

Chi è Ruto

William Samoei Ruto, 55 anni, è il quinto presidente della Repubblica del Kenya. Con il 51,49% delle preferenze ha superato il candidato rivale Raila Odinga, che si è fermato al 48,8%, dopo una tornata elettorale travagliata conclusa con accuse di brogli e divisioni all'interno della commissione elettorale. Vicepresidente del governo uscente nelle ultime due legislature, Ruto dal 2018 è passato all'opposizione, dopo il patto siglato dal presidente Uhuru Kenyatta proprio con il leader dell'opposizione, Odinga.
Kenyatta ha deciso di appoggiare l'ex rivale in campagna elettorale ma Ruto ha mantenuto la sua posizione nel governo.
Di umili origini, dopo aver venduto polli e noccioline per la strada per pagarsi gli studi, Ruto si è laureato in botanica all'Università di Nairobi e nel 1992 è entrato nei giovani del Kanu, partito di governo del presidente Daniel Arap Moi, esponente della stessa sua etnia, i kalenjin. Ricopre anche il ruolo di Ministro degli Interni. Nel 2002 passa tra le fila del neoeletto presidente Mwai Kibaki e ricopre la carica di Ministro dell'Agricoltura. Sorprendentemente però nel 2007 decide di schierarsi con l'opposizione e diventare stratega di Raila Odinga in vista delle elezioni presidenziali, vedendosi chiuso da Kenyatta per il ruolo di vice Kibaki. È l'anno delle violenze post elettorali scatenate dalle accuse di brogli da parte di Odinga, che porteranno a più di 1.100 morti, secondo le stime di Human Rights Watch. La Corte Internazionale accuserà lui e Kenyatta di strage e crimini contro l'umanità.
Verranno entrambi assolti nel 2014 e 2016. Alle successive elezioni, nel marzo 2013, torna con la maggioranza come candidato vicepresidente di Kenyatta. Carica confermata dopo le contestate elezioni del 2017, fatte ripetere dai giudici dopo un esposto dell'alleanza di Odinga.

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