martedì 18 dicembre 2018
Operazioni delle forze di sicurezza in alcuni villaggi a nord di Malindi per individuare la cooperante italiana sequestrata: fermati anche alcuni capi locali
La cooperante italiana Silvia Costanza Romano rapita in Kenya (Ansa)

La cooperante italiana Silvia Costanza Romano rapita in Kenya (Ansa)

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Le forze di sicurezza keniane hanno compiuto delle retate nei villaggi di Chira e Bilisa, a nord di Malindi, alla ricerca della cooperante italiana Silvia Costanza Romano, rapita nel villaggio di Chakama il 20 novembre scorso da un gruppo armato. Nell'operazione sono state arrestate decine di persone e altre, tra cui anche alcuni capi anziani dei villaggi, sono state convocate dalla polizia, che pretende di avere informazioni utili. Gli abitanti della zona, secondo quanto raccontato dai media locali, hanno lamentato l'eccessiva violenza delle forze dell'ordine nonostante siano state fornite tutte le informazioni.

Il timore degli investigatori è che i rapitori, solo due quelli rimasti a piede libero, possano raggiungere la Somalia e consegnare la giovane italiana ai gruppi di estremisti. Anche per questo è stata interrotta la navigazione verso il nord. Una settimana fa uno dei sequestratori, Ibrahim Adan Omar, è stato catturato a Bangali, a circa 250 chilometri dal villaggio di Chakama. L'uomo aveva con sé un kalashnikov e due caricatori con circa cento munizioni.

L'arresto è finora il più rilevante nelle indagini condotte da un pool composto da sei corpi delle forze di sicurezza e “scavalca”, fra gli altri, sia quello di un alto ufficiale del servizio parchi keniano sospettato di essere colluso con i rapitori sia il fermo della moglie di uno dei tre ricercati poi rilasciata (in totale fermi e arresti, prima delle ultime retate, sono stati più di 20).

La pista della criminalità comune e di una rapina degenerata in sequestro appare la più probabile, anche se il sito del quotidiano keniano “The Star” continua ad evocare il rischio di una fuga dei rapitori nella confinante Somalia, dove vi sono roccaforti dei terroristi islamici somali al-Shabaab. La pressione sulle forze di sicurezza keniane per salvare la giovane, impegnata per la onlus Africa Milele a favore dell'infanzia, resta comunque alta dato che si tratta del primo sequestro di uno straniero in Kenya in sei anni.

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