lunedì 6 aprile 2015
​Bombardate due basi in Somalia. Un quotidiano denuncia: gli agenti arrivarono solo 7 ore dopo le strage degli studenti. Folla nelle chiese per il lutto.
I racconti dei sopravvissuti: uccisi mentre pregavano
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L'aviazione keniana ha bombardato le basi dei militanti di al-Shabab dopo la strage nel campus universitario di Garissa in Kenya che ha provocato la morte di quasi 150 persone. Lo riferisce la Bbc online. Le forze keniane hanno colpito in particolare due campi degli al-shabaab, ha detto un portavoce delle forze militari, secondo quanto riferisce il Guardian. I jet hanno bombardato i campi di Gondodowe e Ismail, entrambi nella regione a confine con il Kenya. Nuvole di fumo provocate dalle bombe rende difficile stabilire i danni dopo l'attacco o fare una stima del numero di morti. "Abbiamo colpito due zone in quanto secondo le informazioni in nostro possesso, è da lì che provengono i miliziani che attaccano il Kenya", ha aggiunto. Sotto accusa la polizia keniana che attese sette ore prima di intervenire, inviando una unità delle forze speciali, all'università di Garissa attaccata dagli estremisti islamici somali shabaab. Lo scrive il quotidiano keniano Daily Nation che riferisce come le unità speciali, una volta sul posto, impiegarono solo trenta minuti per uccidere i fondamentalisti. In Kenya è stata una Pasqua di dolore. Ieri, primo dei tre giorni di lutto proclamati dal governo per la strage all'Università di Garissa, numerosi fedeli di diverse religioni hanno affollato i luoghi sacri del Paese per pregare insieme per le 148 persone, la maggior parte studenti, trucidate dai miliziani islamici somali shebaab. Purtroppo tantissimi mancano all'appello: circa 200 persone hanno atteso fuori dall'obitorio di Nairobi nella speranza di ricevere notizie dei loro cari che risultano ancora dispersi. L'identificazione dei cadaveri è difficile in quanto i corpi hanno la testa deformata per via dell'esecuzione brutale alla nuca da parte dei terroristi. In molti sperano negli elenchi dei sopravissuti che di volta in volta vengono aggiornati quando si riescono a trovare gli studenti scampati alla morte, molti di loro sono riusciti a fuggire nei villaggi vicini. Identificato uno dei quattro terroristi. Le autorità del Kenya hanno identificato uno dei combattenti di al-Shabab che hanno massacrato 148 persone nell'università di Garissa. È il figlio di un ufficiale del governo, ha fatto sapere il ministero dell'Interno. Si chiamava Abdirahim Abdullahi ed era tra i quattro estremisti del gruppo islamista somalo che hanno attaccato gli studenti, uccidendoli sulla base della loro fede Un ufficiale di Garissa ha spiegato che il governo sapeva che Abdullahi, ex studente di legge all'università di Nairobi, si era unito ad al-Shabab dopo la laurea conseguita nel 2013. "Era uno studente brillante, ma poi si è legato a quelle folli idee", ha dichiarato l'ufficiale. Folla nelle chiese per il primo dei tre giorni di lutto. Numerosi fedeli di diverse religioni hanno affollato i luoghi sacri in Kenya nel primo dei tre giorni di lutto proclamati dal governo per la strage all'università di Garissa, in cui i miliziani islamici somali shebaab hanno ucciso 148 persone, quasi tutti studenti. "Il ricordo dei terribili eventi di Garissa è ancora fresco nella nostra memoria, ma oggi è un giorno di una nuova speranza", ha affermato l'arcivescovo anglicano Eliud Wabukala nella sua omelia durante la celebrazione nella cattedrale di Nairobi, risidamente sorvegliata all'esterno dai soldati governativi. "Questi terroristi vogliono dividere la nostra società ma noi li avvertiamo dicendo: non vincerete mai". Anche l'imam Hassan Ole Naado, vicecapo del Consiglio supremo dei musulmani del Kenya, ha espresso il suo cordoglio. "Il Kenya è in guerra e noi dobbiamo stare uniti", ha affermato, annunciando che la sua organizzazione sta contribuendo alla raccolta di fondi per i funerali delle vittime della strage. "Siamo profondamente colpiti dalla perdita di vite così giovani, la milizia Shebaab vuole creare un conflitto religioso"., ha aggiunto.
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