giovedì 24 marzo 2016
Chi è Karadzic e che cosa è stato l'eccidio di Srebrenica del luglio 1995, durante la guerra nell'ex Yugoslavia
Sentenza Karadzic, ecco cosa c'è da sapere
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Chi è Karadzic?

Radovan Karadzic, nato nel giugno 1945, è un politico bosniaco, di etnia serba, ex presidente della Repubblica Serba di Bosnia. Fu uno dei protagonisti politici delle Guerre nella ex Jugoslavia e per questo incriminato di crimini di guerra e genocidio dal Tribunale Penale Internazionale per l'ex-Jugoslavia dell'Aja. È stato latitante dal 1996 fino al luglio 2008. Fu emesso un mandato di cattura internazionale eccezionale in base all'articolo 61 del Tribunale. Il governo degli Stati Uniti aveva offerto una taglia di 5 milioni di dollari per la sua cattura e per quella del generale serbo-bosniaco Ratko Mladić. Durante la latitanza lavorò in una clinica privata di Belgrado specializzandosi in medicina alternativa e psicologia con il falso nome di Dragan David Dabic. È stato il primo presidente della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina dal’aprile 1992 al luglio del 1996.

Che cos'è l’eccidio di Srebrenica?

Il massacro di Srebrenica del luglio 1995, per il quale Radovan Karadzic è stato giudicato colpevole di genocidio dal Tribunale Penale Internazionale per i crimini nell'ex Yugoslavia, è la più sanguinosa strage compiuta in Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale.Sul banco degli imputati siedono venti persone: al momento dei fatti a Srebrenica - città a maggioranza musulmana assediata dalle forze serbo-bosniache e difesa da una zona di sicurezza presidiata dai Caschi Blu olandesi dell'Onu - rimanevano 42mila persone, di cui 36mila rifugiati.

Tutto iniziò l’11 luglio di quasi 21 anni fa. Scarsamente armati e privi di supporto aereo le forze Onu si rifugiarono nella vicina base di Potocari, portando con sé una parte della popolazione fuggita dalla città: i rifugiati dentro e fuori dalla base vennero però portati via dai serbo-bosniaci a bordo di autobus, e gli uomini separati dalle donne. I primi vennero rinchiusi in scuole o magazzini vuoti, per poi dopo qualche ora essere portati nei campi e fucilati a piccoli gruppi e seppelliti in numerose fosse comuni: sulle circa 8mila vittime ne sono state ritrovate ed identificate circa 6.600, ma una nuova fossa comune è stata scoperta ancora nel 2015.

La comunità internazionale viene spesso accusata di aver abbandonato al proprio destino la popolazione di Srebrenica non autorizzando le incursioni aeree richieste dalle autorità bosniache; l'Olanda in particolare viene ritenuta civilmente responsabile dell'uccisione di 300 musulmani che avevano trovato rifugio a Potocari. Quattordici condanne di cui cinque per genocidio, sono già state comminate mentre altri due processi nei confronti di tre imputati sono ancora in corso: tra i principali condannati figurano Radislav Krstic, il generale che diresse l'attacco contro Srebrenica, primo serbo bosniaco ad essere riconosciuto colpevole di complicità in genocidio e condannato a 35 anni di carcere; il generale Zdravko Tolimir, considerato il braccio destro del comandante in capo serbo-bosniaco, Ratko Mladic, condannato all'ergastolo.Oltre a Karadzic i processi in corso riguardano appunto Ratko Mladic, considerato l'alter ego militare dello stesso Karadzic, e i due principali responsabili dei servizi segreti serbi, Jovica Stanisic e Franko Simatovic, per i quali la Procura del Tpi ha richiesto la riapertura del procedimento dopo una prima sentenza di assoluzione.

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