lunedì 17 dicembre 2012
​Mario Belluomo, 64enne di Catania, lavora per un acciaieria di Latakia. Terzi: Unità di crisi al lavoro, l'incolumità del nostro connazionale è priorità. La famiglia chiede il silenzio stampa.
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Un tecnico italiano è stato rapito in Siria. Lo conferma la Farnesina. L'uomo lavorava per un'acciaieria di Latakia e, secondo quanto si apprende, risiedeva in un hotel di Tartous.Il tecnico si chiama Mario Belluomo, compirà 64 anni il primo gennaio, è un ingegnere specializzato in elettrotecnica. Ha intrapreso la professione nel 1981 e abita a San Gregorio, un Comune alle porte di Catania. Il Ministero degli Esteri Terzi sta seguendo personalmente, attraverso l'Unità di Crisi il caso del nostro connazionale. «In tutti questi casi l'incolumità del connazionale è la nostra priorità assoluta ed è indispensabile tenere il massimo riserbo», sottolinea Terzi. «Anche in questo caso, in raccordo con tutte le strutture dello Stato coinvolte stiamo lavorando con il massimo impegno e con la stessa dedizione con cui le nostre ambasciate e consolati quotidianamente prestano assistenza ai connazionali in difficoltà, anche in regioni e situazioni a rischio". La Farnesina ha effettuato gli opportuni approfondimenti ed attivato tutti i canali per i necessari interventi. La stessa Unità di Crisi ha immediatamente informato della situazione i familiari dell'interessato, con i quali mantiene uno stretto contatto».Il "silenzio stampa" sul rapimento è stato chiesto dalla famiglia dell'ingegnere catanese. "Chiediamo ai giornalisti - ha detto suo fratello Gianfranco all'Ansa - di rispettare la nostra scelta. Nostra madre, che è anziana, non sa ancora alcunché e stiamo evitando di farle guardare telegiornali o leggere quotidiani. Sarebbe scioccante se si presentassero cronisti a casa nostra, potrebbe stare male. Per questo invitiamo tutti a rispettare la nostra privacy».​
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