mercoledì 17 agosto 2011
Non c'è ancora alcun segnale da parte dei rapitori di Francesco Azzarà, l'operatore italiano di Emergency, sequestrato domenica a Nyala. La Procura di Roma apre un fascicolo. Fiaccolata di solidarietà in Calabria.
COMMENTA E CONDIVIDI
Nessun segnale e nessuna novità sulla vicenda del cooperante italiano di Emergency, il 34enne Francesco Azzarà, rapito il 14 agosto in Darfur. Lo rende noto una portavoce di Emergency che ha ricordato che sulla vicenda si mantiene per il momento il più rigoroso silenzio stampa. Ieri il vicegovernatore della regione sudanese, Abdel Karim Musa, aveva comunque fatto sapere che il ragazzo è in buone condizioni fisiche e psicologiche e che il governo del Darfur non ha intenzione di pagare per il rilascio dell'operatore italiano. Le autorità locali, ha anche aggiunto, sarebbero comunque vicine alla cattura dei rapitori.Intanto la Procura di Roma ha deciso di aprire un'inchiesta sul rapimento a Nyala. Sequestro di persona con finalità di terrorismo è il reato ipotizzato dal procuratore aggiunto Pietro Saviotti che ha assegnato il procedimento al pm Elisabetta Ceniccola. I magistrati di piazzale Clodio restano in contatto con la Farnesina e gli organi investigativi, subito attivati da domenica pomeriggio, per essere informati costantemente sulla vicenda. FIACCOLATA DI SOLIDARIETÀ«Vogliamo stringerci attorno a Francesco, vogliamo sostenere la famiglia e lanciare un messaggio di solidarietà ad Emergency e a tutti i volontari che in questo momento sono impegnati lontano da casa». È con queste parole che gli amici di Francesco Azzarà, l'operatore di Emergency rapito in Sudan, motivano la fiaccolata che hanno organizzato per domani sera alle 20 a Motta San Giovanni.«Francesco - continuano gli amici - è un ragazzo molto sensibile, sempre pronto e disponibile ad aiutare gli altri, incline al dialogo e alla comprensione delle esigenze altrui. L'intera comunità mottese conosce il suo modo di essere, apprezza le sue qualità e si è resa subito disponibile a collaborare per la buona riuscita della fiaccolata. Rispettiamo il silenzio stampa chiesto dalla Farnesina e comprendiamo la volontà dei genitori di non rilasciare dichiarazioni, ma noi, che con Francesco abbiamo condiviso tutto, che con lui abbiamo vissuto momenti belli e brutti, abbiamo giocato e litigato, scherzato e pianto, vogliamo continuare a condividere il suo percorso, trovando la forza necessaria per superare anche questo momento».«Non abbiamo avuto il tempo - aggiungono - di organizzarci meglio, non abbiamo fatto inviti ufficiali o formali, la voce sta circolando tramite i social network e sappiamo che a mezzo mail stanno arrivando numerose adesioni. Tutte le associazioni del territorio sono coinvolte e anche le istituzioni hanno già dimostrato di condividere questa nostra iniziativa. Sarà un momento importante per la nostra comunità che, come sempre, dimostrerà di essere particolarmente sensibile non solo nei confronti di Francesco, ma di tutto l'associazionismo e il mondo del volontariato».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: