venerdì 22 marzo 2013
​Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è scusato oggi con la Turchia per i possibili errori che hanno portato alla morte di nove attivisti turchi durante un raid del 2010 su un'imbarcazione al largo della striscia di Gaza: oggi la telefonata - organizzata dal presidente usa Barack Obama - al capo di stato turco, Erdogan
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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è scusato oggi con la Turchia per i possibili errori che hanno portato alla morte di nove attivisti turchi durante un raid del 2010 su un'imbarcazione al largo della striscia di Gaza. Netanyahu ha chiamato, per la prima volta dal 2009, col capo di stato turco Tayyip Erdogan oggi in una telefonata organizzata dal presidente Usa Barack Obama in visita in Israele, nel tentativo di far riallacciare i rapporti tre i due paesi. Un colloquio durato circa 30 minuti e nel quale anche Obama sarebbe intervenuto, a un certo punto, nella conversazione. «Gli Stati Uniti danno un importante valore alla stretta partnership fra Turchia e Israele» e «grande importanza al ripristino di rapporti positivi fra loro per portare avanti la pace e la sicurezza. Sono fiducioso - afferma Obama - che lo scambio odierno possa consentire loro di impegnarsi a una più profonda cooperazione».«Il primo ministro Netanyahu ha presentato le scuse ai cittadini turchi per qualsiasi errore che possa aver portato alla perdita di vite e ha concordato di fare un accordo per il risarcimento», spiega un comunicato israeliano. I rapporti fra Israele e Turchia, un tempo stretti hanno cominciato a guastarsi con l'operazione israeliana "Piombo Fuso" a Gaza, lanciata a fine dicembre 2008. Ma la rottura è giunta dopo il 31 maggio 2010 con l'operazione della marina israeliana per bloccare lo sbarco a Gaza della Freedom Flotilla, nella quale sono morti nove attivisti turchi e sono rimasti feriti dieci soldati israeliani.
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