mercoledì 22 febbraio 2023
Un'operazione dell'esercito d'Israele in Cisgiordania per arrestare dei sospetti terroristi ha acceso una battaglia. Oltre 100 i feriti, alcuni gravi
Gli scontri a Nablus, in Cisgiordania

Gli scontri a Nablus, in Cisgiordania - Reuters

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Si aggrava il bilancio del raid dell'esercito israeliano a Nablus, nella Cisgiordania settentrionale: secondo il ministero della Salute di Ramallah, citato dall'agenzia di stampa locale Wafa, sono undici i palestinesi uccisi nell'operazione condotta dai militari per arrestare dei sospetti e alla quale sono seguiti violenti scontri con i residenti.

Tra le vittime riferite da Ramallah, c'è il 24enne Hussam Bassam Isleem, indicato dalla stampa israeliana come uno dei due sospetti che i militari israeliani volevano arrestare per il loro ruolo in una cellula terroristica responsabile tra l'altro dell'uccisione del soldato Ido Baruch lo scorso ottobre. Uccisi anche un 72enne e un 14enne. I feriti sono oltre 100, di cui 6 gravi.

"Terrorismo organizzato", ha commentato il premier dell'Autorità palestinese Muhammad Shtayyeh denunciando "la continua aggressione israeliana contro il nostro popolo nella città di Nablus". Un terrorismo, ha detto, "attraverso cui Israele cerca di esportare la sua crisi interna nell'arena palestinese".

Shtayyeh ha chiesto all'Onu di "fermare la politica dei doppi standard che incoraggia Israele a continuare l'aggressione contro i palestinesi". Il portavoce del presidente palestinese Abu Mazen, Nabil Abu Rudeinah, ha accusato "il governo israeliano come responsabile di questa pericolosa escalation".

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