venerdì 30 aprile 2021
Durante le celebrazioni della ricorrenza ebraica Lag Ba'omer, al Monte Meron, nel nord di Israele un incidente ha causato almeno 44 vittime e oltre 150 feriti. Domenica lutto nazionale
Decine di morti e feriti al monte Meron per il pellegrinaggio

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Almeno 44 morti e oltre 150 feriti, decine dei quali in condizioni gravi: questo il bilancio, ancora provvisorio, di una ressa che si è creata durante le celebrazioni ebraiche di Lag Ba'omer, ai piedi del monte Meron, nel nord-est di Israele.

A dispetto di quanto riportato inizialmente dalle agenzie di stampa sembra che non sia stato il crollo di una gradinata di una tribuna l'origine dell'incidente.

Stando a quanto riferito dal Magen David Adom (MDA, la Croce Rossa israeliana) potrebbe essere stata la caduta di alcune persone in un passaggio molto stretto ad aver provocato il panico generale. Con molte persone finite poi schiacciate.



Su Twitter l'account ufficiale della Magen David Adom (MDA, la Croce Rossa israeliana) ha spiegato inoltre, attraverso il portavoce Zaki Heller, che "i paramedici della MDA stanno curando decine di pazienti di cui 20 in condizioni critiche". Sul posto, inoltre, "sono stati inviati elicotteri per evacuare i feriti".

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Come ogni anno in occasione della festività ebraica di Lag ba-Omer (che ricorda la ribellione ebraica del 132 d.C contro le legioni romane) giovedì oltre 100mila ebrei osservanti si sono recati sul monte Meron per pregare sulla tomba Shimon Ber Yochai, un celebre rabbino del secondo secolo d.C. Secondo la tradizione questi è l'autore del testo mistico dello 'Zohar' (lo splendore).
Da anni questo evento è il più affollato in Israele, richiamando a volte fino a mezzo milione di persone. L'anno scorso, a causa del coronavirus, era stato annullato. Quest'anno, col miglioramento della situazione sanitaria e la campagna di vaccinazione avanzata nel Paese che ha immunizzato già metà della popolazione, era stato autorizzato, ma con numerose limitazioni che però non hanno resistito alla pressione della folla immensa. Le autorità avevano autorizzato la presenza di 10mila persone, ma secondo i giornali locali ce n’erano almeno 100mila.

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Un altro disastro era avvenuto sul monte Meron anche nel 1911. Allora decine di persone morirono nel crollo di un edificio vicino alla tomba del rabbino.

Le radio israeliane stanno trasmettendo appelli di cittadini in cui si chiedono informazioni sui propri cari dispersi sul Monte Meron. Nella calca - come testimoniano foto sui media e sui social - sono andati smarriti molti cellulari di chi si trovava sul posto. Sul terreno sono stati lasciati cappelli, occhiali, scarpe ed anche carrozzine.

Il Magen David Adom, il pronto soccorso, ha lanciato un appello agli israeliani affinché donino sangue. "Ne siamo a corto - ha detto un portavoce dell'organizzazione - stiamo aprendo punti in tutto il paese in modo che le persone possano venire ed aiutarci in questo disastro".

In visita sulla scena della tragedia, il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato per domenica un giorno di lutto nazionale. Sul posto il premier ha trovato gruppi di contestatori che urlavano e hanno lanciato bottiglie.


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