venerdì 17 gennaio 2014
"Sono illegali e non aiutano il processo di pace", ribadisce l'Unione europea, a difesa degli ambasciatori di Francia, Italia, Spagna e Regno Unito convocati dal governo israeliano.
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La Farnesina, così come i ministeri degli Esteri di Londra, Parigi e Madrid, ha convocato ieri l'ambasciatore israeliano a Roma, Naor Gilon, per manifestare la preoccupazione del Governo italiano per gli annunci di nuovi insediamenti in Cisgiordania che non aiutano il processo di pace israelo-palestinese. Lo conferma la stessa Farnesina, precisando che l'ambasciatore è stato ricevuto dal segretario generale Michele Valensise. Le stesse fonti hanno fatto sapere che è stato compiuto anche "un passo presso i palestinesi perché mantengano un atteggiamento di non confronto" con gli israeliani.La decisione della Farnesina ha provocato l'immediata reazione di Israele, il cui ministero degli Esteri oggi ha convocato a sua volta gli ambasciatori di Francia, Italia, Regno Unito e Spagna. L'Unione europea, nel frattempo, ha ribadito quella che ha definito la sua posizione "molto chiara" a proposito degli insediamenti israeliani in Cisgiordania: "Sono illegali secondo il diritto internazionale e rappresentano un ostacolo per il proseguimento del processo di pace", ha ricordato  Maja Kocijancic, portavoce dell'alto rappresentante per la Politica estera Ue, Catherine Ashton.
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