lunedì 17 settembre 2012
Nel nord-ovest del Pakistan un manifestante è morto e altre due persone sono rimaste ferite in uno scontro a fuoco con la polizia, dopo che una folla di 800 persone aveva assaltato un commissariato. Il governo di Islamabad blocca YouTube. Rabbia anche in Yemen, Indonesia e nei territori palestinesi. In Tunisia un leader salafita, a capo delle manifestazioni anti-Usa, sfugge al blitz della polizia.
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Dall'Afghanistan all'Indonesia, non si placano le proteste nel mondo islamico contro il film amatoriale su Maometto prodotto negli Usa. Nel nord-ovest del Pakistan un manifestante è morto e altre due persone sono rimaste ferite in uno scontro a fuoco con la polizia. La sparatoria è avvenuta dopo che  una folla di 800 persone aveva assaltato un commissariato, la casa di un magistrato e il locale circolo della stampa a Warai, nel distretto di Upper Dir della provincia di Khyber Pakhtunkhwa.Una quarantina di poliziotti sono rimasti feriti negli scontri scoppiati vicino a una base Usa a Kabul, dove un migliaio di afghani stavano manifestando contro gli Stati Uniti. Dalla folla sono stati lanciati sassi e sono stati esplosi colpi d'arma da fuoco verso gli agenti che non hanno risposto, ha riferito il capo della polizia della capitale afghana, Mohammad Ayoub Salangi, indicando in 40-50 il numero dei poliziotti feriti. Due auto della polizia e alcuni magazzini sono stati dati alle fiamme, insieme ad alcuni copertoni da cui si è sprigionato un denso fumo nero. La protesta si è svolta lungo Jalalabad Road, nella parte orientale di Kabul, dove si trova la base americana di Camp Phoenix e una base della Nato.Il Pakistan ha deciso inoltre di bloccare Youtube dopo che la casa madre Google si è rifiutata di fermare la diffusione del film islamofobo 'L'innocenza dei musulmanì, realizzato negli Usa. Lo ha deciso il premier, AsifAli Zardari.INDONESIAUna manifestazione davanti all'ambasciata Usa di Giacarta è stata dispersa dalle forze dell'ordine indonesiane. La protesta, inizialmente pacifica, è diventata violenta quando i militanti del Fronte dei difensori dell'Islam e del Foro popolare islamico, due organizzazioni radicali, si sono uniti ai dimostranti iniziando a lanciare oggetti e pietre contro gli agenti delle unità anti sommossa.YEMENUn'altra protesta si è svolta davanti al consolato Usa di Medan, capitale della provincia di Sumatra del nord. Centinaia di studenti sono scesi in piazza a Sanaa, in Yemen, per chiedere l'espulsione dell'ambasciatore statunitense e per contestare l'arrivo nel Paese di un contingente di 50 marines che dovranno proteggere le sedi diplomatiche Usa. "Fuori gli schiavi del demonio, fuori l'ambasciatore americano", hanno gridato in tanti.PROTESTE NEI TERRITORI PALESTINESICentinaia di palestinesi hanno dato vita a una protesta pacifica contro il film blasfemo sull'Islam. Il sit-in, tenutosi davanti agli uffici dell'Autorità nazionale palestinese, a Ramallah, è stato colorito da slogan come "siamo contro chi è contro di te, Maometto" e "giù le mani dal nostro profeta". Gli organizzatori hanno chiesto agli Stati Uniti di rimuovere dal web il film incriminato e di porgere le loro scuse.TUNISIA: LEADER SALAFITA SFUGGE A BLITZ DELLA POLIZIAUn leader salafita tunisino oggi è riuscito a fuggire da una moschea circondata da un migliaio di agenti delle forze dell'ordine tunisine che volevano arrestarlo per gli scontri della scorsa settimana all'ambasciata Usa. Saif-Allah Benahssine, leader del ramo tunisino degli islamici radicali di Ansar al-Sharia, è scappato dopo che centinaia di suoi seguaci sono usciti infuriati dalla moschea al-Fatah di Tunisi, alcuni brandendo bastoni e provocando il panico tra i passanti. Poco prima gli agenti si erano ritirati di 200 metri rispetto alla moschea, senza fornire ragioni, secondo quanto riferito da testimoni. Funzionari del ministero dell'Interno non sono stati raggiungibili per un commento. Le violente proteste contro l'ambasciata Usa a Tunisi per il film ritenuto offensivo nei confronti del profeta Maometto hanno provocato la morte di almeno due persone e il ferimento di altre 29.

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