martedì 3 maggio 2016
I jihadisti sono entrati a Teleskuf, nella Piana di Ninive. Feriti alcuni abitanti rimasti di guardia. La popolazione se n'era andata dal 2014.
Iraq, il Daesh attacca paese cristiano nel Nord
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Nel mirino dei jihadisti ancora i villaggi cristiani nel nord dell'Iraq. Le milizie del Daesh hanno sferrato oggi un pesante attacco contro Teleskuf, nei pressi di Alqosh, nella piana di Ninive, causando gravi danni. La zona si trova a nord di Mosul, roccaforte in Iraq del gruppo jihadista che da due anni controlla la regione.Secondo quanto riferisce una nota del patriarcato caldeo inviata all'agenzia AsiaNews, nell’assalto sono rimasti coinvolti alcuni cristiani che facevano la guardia agli ingressi del villaggio. I feriti sono stati subito trasportati negli ospedali della zona. Le comunità cristiane della piana di Ninive hanno abbandonato le loro case e i loro villaggi fra il giugno e l’agosto del 2014, in concomitanza con l’ascesa del Daesh nella regione. In particolare gli abitanti di Teleskuf sono fuggiti ad agosto, cercando rifugio a Erbil e in altre aree del Kurdistan irakeno. Qualche mese più tardi (verso la fine del 2014) i miliziani jihadisti sono indietreggiati abbandonando l’area, che è poi finita sotto il controllo dei combattenti curdi Peshmerga i quali ne hanno scongiurato la distruzione. Da qualche tempo il controllo e la guardia dell’area è affidato a gruppi di cristiani, quelli rimasti coinvolti oggi nell’attacco. Fonti del patriarcato caldeo manifestano ad AsiaNews profonda preoccupazione “per la presenza del Daesh nel villaggio” e per le distruzioni causate. Il timore è che gli scontri e le violenze si possano estendere ai villaggi vicini, costringendo i cristiani a fuggire di nuovo.A complicare il quadro la possibilità che “vi possano essere ancor più famiglie di sfollati” rispetto alle “molte che già ci sono” e che vanno sostenute e curate.“Facciamo affidamento alle persone di buona volontà - conclude la nota del patriarcato - perché si fermino questi atti di terrorismo”. Non più tardi di ieri il patriarca caldeo Mar Louis Raphael Sako aveva lanciato un durissimo monito contro la classe politica e istituzionale irakena, incapace di avviare un programma “condiviso” di rinascita del Paese. In precedenza l’ausiliare di Baghdad monsignor Shlemon Warduni aveva affermato che l’Iraq ha raggiunto “il momento più basso” della sua storia.
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