giovedì 31 ottobre 2013
Due terroristi suicidi a Tarmiyah colpiscono la milizia degli Sahwa Autobomba a Mosul: oltre venti vittime nelle ultime 24 ore. ​Papa Francesco a una delegazione interreligiosa: il Paese trovi pace, riconciliazione e stabilità. Istituito un comitato tra le diverse fedi per «fav​orire l'armonia».
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​Iraq sull'orlo del baratro. Non lasciamo che cada​ di Riccardo Redaelli
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Nuova raffica di attentati in Iraq, che sembra inesora­bilmente ripiombare nella spirale di violenza dei pri­mi anni del dopo Saddam Hussein. Due attentatori kamikaze si sono fatti esplodere l’altra notte, a Tarmiyah, u­na cittadina a nord di Baghdad, davanti all’abitazione di un leader della milizia sunnita uccidendo almeno 11 persone tra militari e agenti di polizia. Secondo la poli­zia l’obiettivo era il leader della milizia sun­nita Sahwa, Saeed Jassim che non è stato fe­rito. Il comandante del battaglione distac­cato nella regione e il suo vice sono invece stati uccisi nell’attacco. Lo rendono noto fonti mediche e della sicurez­za, spiegando che il primo attentatore suicida ha azionato la sua cintura esplosiva martedì sera in mezzo a un gruppo di soldati e di miliziani Sahwa riuniti a cena a casa del leader locale Saeed Jassim.
Il secondo kamikaze si è invece fatto saltare in aria all’ingresso della struttura, mentre la gente tentava di fuggire. Sempre nella notte tra martedì e mercoledì, a Mosul un ka­mikaze su un’autobomba si è fatto esplodere vicino a un po­sto di blocco in un quartiere ovest della città, uccidendo 8 per­sone, inclusi tre poliziotti. Lo hanno reso noto fonti mediche e della polizia. Nel mese di ottobre, oltre 600 persone sono sta­te uccise nel Paese mediorientale, mentre nei primi nove me­si del 2013 sono 6.500 i morti: in un bilancio che si aggrava di giorno in giorno che riporta il Paese in una situazione peggiore di quella del 2008.
Un dramma di cui si è occupato ieri, al ter­mine dell’Udienza generale, anche papa Francesco: «La cara nazione irachena, purtroppo colpita quotidianamente da tra­gici episodi di violenza, trovi la strada della riconciliazione, della pace, dell’unità e della stabilità». Questo auspicio è stato pronunciato da Jorge Bergoglio al ter­mine dell’Udienza generale in piazza San Pietro. Al termine dell’incontro, il Papa ha sa­lutato una delegazione delle «sovrinten­denze » sciita, sunnita, cristiana, yazida e sa­bea del ministero per gli Affari religiosi del­la Repubblica dell’Iraq, «che costituiscono – ha detto – la ricchezza del Paese». La de­legazione era accompagnata dal cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontifi­cio consiglio per il Dialogo interreligioso che ha ospitato questi giorni un incontro con i rappresentanti iracheni. «Vi invito – ha chiesto Francesco agli 80 mila fedeli presenti a piazza San Pietro – a pregare per l’I­raq ».
L’incontro dei capi religiosi dell’Iraq, ha precisato il car­dinale Tauran in una intervista a Radio Vaticana , aveva come «scopo principale la creazione di un Comitato per il dialogo interreligioso», in modo da «favorire questa armonia di cui il Paese ha tanto bisogno».​
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