venerdì 13 novembre 2015
​I combattenti curdi entrano nella cittadina. «Ora guardiamo a Mosul». Obama: stiamo contenendo l'avanzata jihadista.
SIRIA Lotta all'Is, ucciso John il jihadista
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La strategica città di Sinjar, nel nord dell'Iraq, è stata strappata al controllo degli jihadisti dello Stato islamico dai combattenti curdi sostenuti dagli attacchi della coalizione guidata dagli Stati Uniti. Lo ha detto il presidente della regione autonoma del Kurdistan iracheno, Massoud Barzani, affermando che la conquista "avrà un grande impatto sulla liberazione di Mosul", seconda città dell'Iraq e bastione dell'Is. I primi reparti peshmerga sono entrati a Sinjar da nord, aprendosi la strada in una città devastata dagli scontri.Sinjar è uno snodo critico delle linee di rifornimento del nemico in quanto rappresenta la via principale di collegamento tra Mosul in Iraq e Raqqa in Siria, le due principali roccaforti dello Stato islamico. Riprendere Sinjar significa interrompere le linee di rifornimento dell'Is, una tappa fondamentale per la riconquista di Mosul.

La posizione di Sinjar (in rosso) vicina al confine con la Siria Le milizie islamiste avevano assunto il controllo di Sinjar, costringendo migliaia di abitanti, in particolare quelli della minoranza yazida, a fuggire verso le montagne che sovrastano la città, dove erano rimasti sinora intrappolati con pochissimo cibo e acqua, martellati da un calore torrido per tutta l'estate e oltre.IL REPORTAGE Nel "nulla" del Sinjar, che ormai è casa Proprio oggi il presidente americano Barack Obama, in un'intervista all'emittente Abc, ha detto: "Fin dall'inizio il nostro scopo principale è stato di contenere" l'avanzata dell'Is e così "abbiamo fatto". Quello che manca, ha aggiunto, è "decapitare completamente le loro strutture di controllo e comando". La situazione resterà problematica "fino a quando non avremo risolto il problema della situazione politica in Siria".
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