sabato 30 luglio 2022
I sostenitori del leader sciita Al Sadr, il cui partito ha vinto le elezioni nell'ottobre 2021 ma non riesce a formare una maggioranza, hanno fatto irruzione nella Zona Verde di Baghdad
I sostenitori del leader sciita Moqtada Sadr prendono d'assalto il parlamento di Baghdad

I sostenitori del leader sciita Moqtada Sadr prendono d'assalto il parlamento di Baghdad - Reuters

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I sostenitori del leader sciita iracheno Moqtada Sadr, che stamani hanno occupato il Parlamento di Baghdad per la seconda volta in una settimana, hanno annunciato che non lasceranno l'aula né l'edificio e che un sit-in di protesta andrà avanti "fino a nuovo ordine". A comunicarlo è la stessa fazione sadrista, citata dall'agenzia Ina. Foto diffuse dai media locali mostrano i manifestanti assiepati nell'aula parlamentare.

Il ministero della Salute ha aggiornato a 125 il numero di feriti nelle dimostrazioni di oggi, tra i quali vi sono 100 manifestanti e 25 agenti di polizia, intossicati dal gas lacrimogeno o caduti dalle barriere di cemento, mentre la missione Onu in Iraq faceva appello alla calma e chiedeva di evitare ulteriori escalation e altra violenza.

Oltre cento i feriti negli scontri tra agenti di polizia e manifestanti anticorruzione

Oltre cento i feriti negli scontri tra agenti di polizia e manifestanti anticorruzione - Reuters

Mentre gli agenti di polizia cercavano di fermare i seguaci di Al Sadr, che prendevano d'assalto la Zona Verde della capitale, i manifestanti sventolavano bandiere irachene e ritratti del loro leader all'interno dell'edificio e migliaia di persone
protestavano all'esterno dell'area fortificata, che include le ambasciate e i palazzi delle autorità. In previsione della nuova protesta, le forze dell'ordine avevano chiuso alcune delle strade principali che conducono alla Zona Verde, ma queste misure non sono state sufficienti a fermare i manifestanti e gli agenti sono stati costretti a usare gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per contenere la
folla.

I disordini sono legati allo stallo politico che vive l'Iraq dalle elezioni dell'ottobre 2021, dopo le quali non sono ancora stati nominati un nuovo presidente e un nuovo primo ministro. Il partito di Al Sadr è quello che ha conquistato più seggi - 73 su un totale di 329 - ma il religioso ha ritirato la sua delegazione parlamentare lo scorso 5 luglio dopo il fallimento del suo tentativo di mettere insieme una maggioranza in grado di eleggere il nuovo presidente, la cui nomina precede quella del primo ministro. Per quest'ultimo ruolo un'altra formazione sciita, il Quadro di Coordinamento dell'ex premier Nuri al-Maliki, ha candidato l'ex ministro Mohamed Shia Al-Sudani. La proposta è però stata rigettata da Al Sadr, che ha accusato il Quadro di Coordinamento di essere succube dell'influenza iraniana e di considerare Al-Maliki un suo nemico giurato.

Il primo ministro iracheno, Mustafa al-Khadimi, ha convocato un vertice d'emergenza.

Sventolando la bandiera irachena e un'immagine del loro leader Moqtada Sadr i manifestanti hanno superato una zona ad alta sicurezza e raggiunto il parlamento

Sventolando la bandiera irachena e un'immagine del loro leader Moqtada Sadr i manifestanti hanno superato una zona ad alta sicurezza e raggiunto il parlamento - Reuters




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