giovedì 13 agosto 2015
​Il veicolo è esploso questa mattina all'alba in un mercato di Sadr City. L'Is ha rivendicato l'attacco. Nel frattempo l'esercito iracheno si prepara alla seconda fase deell'operazione per liberare Ramadi.
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​Le cifre variano a seconda delle agenzie, ma è certo che il camion bomba esploso questa mattina in un mercato di Sadr City (Baghdad), ha causato una strage. Almeno 50 morti secondo alcune fonti, più di 70 per altre e oltre 200 feriti. Sicura è anche la paternità dell'attentato, rivendicato dallo Stato islamico poche ore dopo. Il Califfato ha fatto circolare online una dichiarazione in cui si specifica l'obiettivo dell'esplosione: "l'esercito ciarlatano" e le milizie sciite. 

"Un camion frigo imbottito di esplosivi è stato fatto detonare nel mercato di Jamila, intorno alle 6 (le 5 italiane)", ha dichiarato l'ufficiale di polizia Muhsin al-Saedi. Alcune persone che si sono radunate nel mercato per cercare i loro parenti hanno accusato il governo del premier Haider al-Abadi, chiedendo alle autorità di dispiegare l'esercito e le milizie sciite a presidiare posti di blocco nella capitale.

Nel frattempo è iniziata la "seconda fase" della campagna militare per liberare dai jihadisti la città di Ramadi, a ovest di Baghdad. Il ministro della Difesa iracheno, Khalid Obaidi, ha diffuso una nota in cui si rende conto dell'operazione: "Abbiamo concluso la prima fase dell'attacco con un assedio alla città e con l'Is che non ha la forza per avanzare - si legge nel comunicato - la campagna per liberare Ramadi è iniziata a maggio con la cooperazione tra forze di sicurezza, tribù sunnite, Hashd al-Shaabi (la milizia sciita, ndr) e la coalizione guidata dagli Usa e si è conclusa con successo". Obaidi ha quindi sottolineato che la seconda fase della liberazione è già in corso e che le forze di sicurezza hanno il controllo della provincia occidentale di Anbar. "L'Is - ha concluso il ministro - ha perso la sua, un tempo formidabile, potenza militare".

 

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