mercoledì 11 gennaio 2012
Due persone in moto hanno affiancato l'auto di Mostafa Ahmadi-Roshan attaccandogli una bomba a presa magnetica che è esplosa poco dopo. «Agguato sionista». Secondo le agenzie di stampa iraniane, il ricercatore lavorava allo sviluppo del sito di arricchimento nucleare di Natanz.
Tra incubo e debolezza di Fulvio Scaglione
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Una professore universitario è morto e due persone sono rimaste ferite a Teheran per l'esplosione di una bomba piazzata su un'auto da una persona in moto. Lo riferiscono i media iraniani, precisando che l'attentato è avvenuto nella parte nord della città, vicino all'Università, e che la vittima è un docente, Mustafa Ahmadi-Roshan.Sempre secondo l'agenzia Mehr, lo scienziato, che aveva 32 anni, era il vicedirettore dell'ufficio commerciale dell'impianto di Natanz e lavorava su un progetto relativo ai polimeri e ad un dispositivo per la separazione degli elementi gassosi. Natanz è stato finora il principale sito per l'arricchimento dell'uranio in Iran e conterrebbe oltre 8.000 centrifughe, anche se in questi giorni l'Iran ha annunciato che è divenuto operativo quello sotterraneo di Fordow, nei pressi di Qom.
Il vicegovernatore della provincia di Teheran, Safar Ali Baratloo, ha accusato gli israeliani dell'attentato di stamani a Teheran in cui è stato ucciso uno scienziato che lavorava al programma nucleare. "La bomba era magnetica, lo stesso tipo di quelle usate per gli omicidi di scienziati, ed è il lavoro dei sionisti", ha detto Baratloo.Secondo un comunicato dalla Sharif University, dove il docente si era laureato in chimica due anni fa, ad ucciderlo sono stati elementi dell'arroganza globale, termine abitualmente usato dall'establishment iraniano per definire Israele e l'Occidente.
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